Dalla Francia: anche l’Europeo del 2021 è a rischio. L’Uefa preoccupata del ritorno del Covid
Complice la seconda ondata del Coronavirus, l'Europeo di calcio rischia di essere nuovamente rinviato. È questa la notizia clamorosa che arriva dalla Francia, dove il prestigioso quotidiano ‘L'Equipe' ha parlato apertamente di nuovo stop del torneo che, dall'11 giugno all'11 luglio 2021, dovrebbe toccare dodici città europee: Roma, Londra, Amsterdam, Baku, Bilbao, Bucarest, Budapest, Copenaghen, Dublino, Glasgow, Monaco e San Pietroburgo.
Proprio il suo format atipico e itinerante, sarebbe al centro delle valutazioni degli organi competenti: preoccupati di un possibile ed elevato rischio di contagi su scala europea. Come riportato da ‘L'Equipe', tra i problemi riscontrati e da tenere in considerazione ci sarebbe soprattutto la salute dei giocatori: troppo esposti alla possibilità di allenarsi di fianco ad un positivo asintomatico.
I possibili problemi di Euro 2021
Trattandosi di un torneo relativamente breve, in caso di diversi tamponi positivi sarebbe infatti difficile poter gestire la situazione e l'eventuale rinvio delle partite. Un occhio di riguardo servirà poi per l'accoglienza dei tifosi, il loro trasporto verso città e stadi e le regole sulla quarantena attualmente in vigore. L'Uefa e le federazioni hanno tutto il tempo necessario per cercare di prevenire qualsiasi tipo di inconveniente, ma il ritorno della pandemia ha fatto salire l'attenzione ai livelli di guardia e scatenato i ‘rumors' relativi alla drastica decisione di rinviare nuovamente l'Europeo.
L'ipotesi non è ovviamente vista di buon occhio dal presidente Uefa Aleksander Ceferin, che solo pochi mesi fa faticò a confermare il rinvio della competizione e a pronunciare queste parole: "È in questi momenti che la comunità calcistica deve mostrare responsabilità, unità, solidarietà e altruismo. Il calcio è una forza importante nella nostra società. Celebrare un festival paneuropeo del calcio in stadi vuoti, con tribune deserte, mentre il continente intero è a casa in isolamento, avrebbe tolto senso alla competizione".