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Dal fenomeno Atalanta al Liverpool di Klopp: dieci cose di calcio che ci lascia il 2019

Dieci cose del 2019 che occuperanno un posto speciale nei libri di storia del calcio. Ila sorprendente Ajax di ten Hag, la consacrazione del ‘modello Atalanta’, la cavalcata del Liverpool e il primo trofeo da professionista di Sarri (col Chelsea), la fine del ciclo-Allegri, l’arrivo di Commisso a Firenze e poi ancora gli exploit di Portogallo, Italia, Perù e Brasile, fino al 6° Pallone d’Oro assegnato a Messi.
A cura di Michele Mazzeo
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Quali sono le 10 cose che il 2019 calcistico lascia in eredità alla storia? Il 2019 sta ormai volgendo al termine, è quindi tempo di bilanci, e di andare a vedere chi e cosa, relativamente al calcio, in questi dodici mesi si è ritagliato un posto nella storia di quello che è lo sport più popolare al mondo.

Fenomeno Ajax

Partiamo dalla squadra che pur senza vincer alcun trofeo internazionale nel 2019 ha maggiormente impressionato nella prima parte di questo 2019: l’Ajax di Erick ten Hag. I Lancieri hanno infatti sorpreso tutti con un calcio divertente e allo stesso tempo concreto eliminando dalla Champions League candidate alla vittoria finale come il Real Madrid e la Juventus di Cristiano Ronaldo e sfiorando l’approdo in finale sfumato soltanto al sesto minuto di recupero della semifinale di ritorno contro il Tottenham. Un exploit che ha messo in vetrina giovani talentuosi come Frenkie de Jong e Matthijs de Ligt divenuti oggetto del desiderio dei principali top team europei e non ha caso passati poi in estate rispettivamente al Barcellona e alla stessa Juventus per cifre esorbitanti. Un exploit breve dunque, ma che merita di diritto di entrare tra le dieci cose calcistiche da ricordare di questo 2019 che sta ormai per volgere al termine.

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La consacrazione del ‘modello Atalanta'

Tornando in Italia, anno da incorniciare anche per l’Atalanta del patron Percassi che, grazie al meccanismo perfetto creato dal tecnico Gian Piero Gasperini, in questi 12 mesi ha centrato la prima storica qualificazione in Champions League terminando al 3° posto in classifica davanti a Inter e Milan. Il 2019 sarà dunque ricordato anche per l’anno in cui il “modello Atalanta” nato dieci anni prima con una promozione dalla Serie B ha dimostrato tutta la propria validità confermato anche dal sorprendente passaggio del turno in Champions League dopo un primo approccio negativo, cioè dopo aver perso le prime tre gare del girone.

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La rimonta di Anfield e la cavalcata del Liverpool di Klopp

Tra le cose che ricorderemo di questo 2019 non può certamente mancare la cavalcata trionfale del Liverpool di Jurgen Klopp in Champions League culminata con la “miracolosa” rimonta di Anfield contro il Barcellona di Leo Messi (4-0 in casa dopo aver perso l’andata al Camp Nou per 3-0) e con la vittoria contro il Tottenham di Mauricio Pochettino nella finale tutta inglese. Protagonisti assoluti della cavalcata dei Reds gli ex romanisti Alisson e Salah, ma soprattutto il difensore olandese Virgil Van Dijk e il senegalese Sadio Mané che, non a caso, si sono classificati rispettivamente in 2a e 4a posizione nella graduatoria del Pallone d’Oro. Una compagine, quella della Liverpool, che qualche giorno fa ha conquistato anche il Mondiale per club e che adesso e manca punta dritta a quel titolo di Premier League che manca ormai da 30 anni.

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Il primo trofeo da professionista per Sarri

Il 2019 rimarrà anche negli annali per il primo trofeo da professionista conquistato da Maurizio Sarri. Prima di tornare in Italia e sedersi sulla panchina della Juventus, infatti, il tecnico toscano alla guida del Chelsea ha trionfato in Europa League battendo in finale, anche questa tutta inglese, l’Arsenal, mettendo in bacheca il primo titolo importante della sua carriera all’età di 60 anni.

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La fine del vincente matrimonio tra Allegri e la Juventus

Il 2019 è stato anche l’anno in cui il vincente matrimonio tra Massimiliano Allegri e la Juventus è arrivato al capolinea. Dopo 5 anni di successi (5 scudetti, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane e due finali di Champions League) le strade del tecnico livornese e quelle della Vecchia Signora si sono divise al termine di una stagione in cui, pur portando a otto la striscia di scudetti consecutivi della formazione bianconera, l’allenatore 52enne ha disatteso le aspettative, soprattutto in Europa, della società che l’estate prima aveva fatto un enorme sforzo economico per regalargli il cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo.

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Il ‘divorzio’ tra i Della Valle e la Fiorentina: Commisso nuovo proprietario

Il 2019 ha visto la fine anche di un altro longevo matrimonio del calcio italiano, vale a dire quello tra la Fiorentina e i Della Valle. La società gigliata infatti ha cambiato proprietà dopo 17 anni di gestione da parte della famiglia Della Valle. La trattativa con Rocco Commisso, magnate statunitense di origine calabrese fondatore del colosso dei servizi via cavo MediaCom, si è chiusa con il closing del 6 giugno 2019 a Milano. Il nuovo proprietario ha subito suscitato l’entusiasmo del popolo viola già in sede di mercato riuscendo a trattenere il giovane talento Federico Chiesa e accaparrandosi le prestazioni di un nome d’impatto come quello di Franck Ribery.

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Al Portogallo di CR7 la prima Nations League

Negli almanacchi calcistici il 2019 avrà un posto particolare anche perché l’anno in cui si è svolta la prima edizione della nuova competizione europea per squadre nazionali, ossia la Nations League, nata con l’obiettivo di ridurre al minimo le tanto “odiate” amichevoli. Prima edizione che ha visto trionfare il Portogallo dello juventino Cristiano Ronaldo che, dopo aver saltato la fase a gironi, ha trascinato i lusitani in semifinale contro la Svizzera (tripletta per il fenomeno di Madeira) e in finale contro l’Olanda pur senza riuscire ad entrare nel tabellino dei marcatori.

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La favola Perù e la fine del digiuno del Brasile

Tra le 10 cose di calcio che ci lascia in eredità questo 2019 non può non trovare spazio anche quanto successo in questo anno solare dall’altra parte del mondo, più precisamente in Sudamerica. Uno l’evento che più di tutti sarà certamente ricordato: la favola della “cenerentola” Perù che ha sfiorato la vittoria nella Copa America, arrendendosi soltanto al Brasile padrone di casa in finale, con i verdeoro che dopo 12 anni di digiuno tornano a trionfare nella prestigiosa competizione continentale.

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La ‘rinascita’ da record dell’Italia di Mancini

Il 2019 è stato anche un anno da incorniciare per la nostra nazionale. Con Roberto Mancini in panchina infatti l’Italia ha chiuso il girone di qualificazione al prossimo Europeo conquistando 10 vittorie in altrettanti incontri come mai accaduto prima nella storia azzurra suggellate da quel 9-1 all’Armenia che rappresenta il successo più netto nella storia delle qualificazioni continentali. Un anno dunque che ha permesso dunque a noi italiani di dimenticare parzialmente la delusione, ancora viva, della non qualificazione all’ultimo Mondiale, e che, per gioco e potenziale, lascia ben sperare in vista della rassegna continentale che si terrà la prossima estate.

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Messi stacca CR7: sesto Pallone d’Oro per la ‘Pulce’

Per concludere la carrellata degli eventi calcistici più significativi dell’anno che sta per concludersi non può mancare l’ulteriore consacrazione di uno dei giocatori più forti della storia del calcio. Stiamo parlando del funambolo argenti del Barcellona Lionel Messi che, appena qualche settimana fa, ha ricevuto il sesto Pallone d’Oro della sua carriera staccando quindi il rivale di sempre Cristiano Ronaldo e diventando il primo calciatore della storia ad essere insignito del prestigioso riconoscimento in sei occasioni. L’argentino ha preceduto nell’ordine il difensore olandese del Liverpool campione d’Europa, Virgil Van Dijk, e lo stesso CR7 salito sul gradino più basso del podio, non venendo penalizzato dunque per le delusioni in campo europeo con la maglia del Barça e con quella dell’Albiceleste giunta soltanto in terza posizione nell’ultima Copa America.

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