Dal combattimento Ibrahimovic-Gattuso, alle notti di Manchester: gli aneddoti di Robinho
Una carriera lunga, con numerosi cambi di maglia, e tanti aneddoti da raccontare. L'attaccante brasiliano Robinho ha ripercorso le tappe della sua avventura calcistica, in una lunga intervista al tabloid spagnolo Marca. L'attuale giocatore del Basaksehir, ha parlato dei suoi anni al Milan, rivelando di un curioso duello tra Ibrahimovic e Gattuso, passando per l'esperienza al Manchester City e per la scelta di andare al Real Madrid.
Robinho e l'approdo al Milan, il retroscena su Ibrahimovic
Il classe 1984 Robinho ha vestito la maglia del Milan dal 2010 al 2014. A proposito dell'approdo in rossonero il brasiliano ha svelato un retroscena legato all'ex compagno Zlatan Ibrahimovic: "Ai tempi del Milan, Ibrahimovic mi diceva sempre che ero lì grazie a lui, che aveva convinto lui i dirigenti ad acquistarmi. E' arrogante, ma nel senso buono. Ha solo tanta fiducia nel proprio talento"
L'aneddoto sul combattimento Ibrahimovic-Gattuso
E non manca un retroscena curioso relativo ad un incrocio particolare tra il bomber svedese e l'ex compagno Rino Gattuso: "Per me è tutto ciò che un attaccante dovrebbe essere: uno showman e un vincente. Una volta ha sfidato in allenamento Gattuso a un combattimento di ju-jitsu e ci siamo divertiti a vedere quel difensore così arcigno a praticare arti marziali contro Ibra che è cintura nera. Chi ha vinto? Zlatan non perde mai"
Robinho racconta le notti di Manchester
Dopo aver parlato della scelta di preferire il Real al Barcellona, perché lì c'era un maggior numero di brasiliani, Robinho ha raccontato anche della sua amicizia con Beckham: "Stava sempre con noi brasiliani, faceva parte del gruppo. Gli spagnoli erano gelosi perché parlava più portoghese che spagnolo e così stava sempre con noi". E a proposito di amici, Robinho racconta le serate particolari di Manchester: "Mi piaceva la città, i club, i ristoranti, senza dimenticarsi delle discoteche. Mi piaceva divertirmi ma piaceva ancora di più agli inglesi. Hart era sempre fuori, come Micah Richards e Wright-Phillips. Ma quando uscivamo noi brasiliani, ci beccavano sempre".