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Dal 4-1 in campionato al catenaccio in Coppa Italia, com’è cambiato il Napoli con l’Atalanta

Gattuso ha presentato un Napoli utilitaristico per la semifinale di andata di Coppa Italia contro l’Atalanta. “In avanti siamo cotti, se si fa male qualcuno giochiamo io e Bruno Giordano”, ha ammesso per spiegare le difficoltà del momento. Contro uno degli attacchi più forti del campionato (45 gol, secondo dopo l’Inter a 49) s’è aggrappato al vecchio adagio “primo, non prenderle”.
A cura di Maurizio De Santis
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"In avanti siamo cotti". E ancora: "Se si fa male Petagna in attacco giochiamo io e Bruno Giordano". Per spiegare l'impostazione della partita difensiva del Napoli nella semifinale di andata di Coppa Italia contro l'Atalanta bastano queste due frasi semplici, semplici di Gattuso. La ricaduta nell'infortunio di Mertens (è volato in Belgio per accelerare la guarigione) e le condizioni ancora precarie di Osimhen (rientrato in gruppo da poco) restringono le scelte del tecnico. Lì davanti o gioca Petagna oppure Lozano, non c'è alternativa dopo la cessione di Fernando Llorente all'Udinese per questioni meramente contabili.

Lozano e Petagna stakanovisti (e stremati)

L'attaccante messicano ha giocato tutte le partite di campionato (19) per un totale 1385 minuti disputati da titolare (17) e da subentrato (2, Sampdoria e Torino). El Chucky è onnipresente se alla conta si aggiungono anche gli altri 10 incontri tra la fase a gironi di Europa League, la Coppa Italia e la Supercoppa per un totale di 29 gare e 1965 minuti in campo. È anche per questa ragione che mercoledì sera, quando è stato richiamato in panchina, appariva stremato. Petagna ha uno score simile: 18 partite in campionato (850 minuti), la maggior parte delle quali da titolare (8) soprattutto nell'ultimo periodo, 27 nel complesso considerando tutte le competizioni (1329 minuti).

Bloccato l'attacco della ‘dea', secondo in Serie A

Ecco perché contro uno degli attacchi più forti del campionato (45 gol, secondo dopo l'Inter a 49) Gattuso s'è aggrappato al vecchio adagio del calcio "primo, non prenderle". Ha dovuto cambiare copione rispetto all'andata, quando la squadra di Gasperini venne travolta per 4-1, con il poker servito nel primo tempo. Ma quello era un altro Napoli, ancora in salute, adesso doveva escogitare qualcos'altro. E c'è riuscito schierando, oltre ai 3 centrali difensivi, anche due esterni bloccati e 2 mediani nel cuore del centrocampo con Insigne nel ruolo di trequartista alle spalle dell'unica punta. A Lozano ha chiesto di ‘cantare e portare la croce' mentre lui che ha "già cantato messa" parlando di De Laurentiis ha scelto un profilo basso e utilitaristico contro la ‘dea'.

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Le cifre del match: solo 2 tiri nello specchio della porta

Le cifre del match sono chiare: il Napoli ha tirato 2 volte nello specchio della porta (4 l'Atalanta), zero è il numero delle grandi occasioni create (4 per l'Atalanta), ha tirato 3 volte dall'area di rigore avversaria (10 quelli dei nerazzurri), Ospina ha effettuato 4 interventi decisivi. Lozano e Insigne hanno tirato 1 sola volta, Politano nessuna e non ha mai messo piede in area di rigore. Quanto al possesso palla, è stato pari (50%) sia pure con una diversa interpretazione dell'incontro.

Infortuni e pragmatismo, ha vinto la prudenza

Così facendo il tecnico da un lato ha smorzato la tensione senza repliche al tweet del massimo dirigente, dall'altro s'è riservato due risultati su tre per il ritorno (se riuscirà a far gol a Bergamo) perché questo passa il convento e non si possono più commettere passi falsi. "Si poteva fare meglio ma sapevamo delle difficoltà che avremmo incontrato – ribadisce Gattuso, spiegando in quali condizioni è al squadra -. Insigne ha preso una botta al polpaccio, ora lo valutiamo. Mertens è in Belgio, sta facendo le terapie. Osimhen deve rientrare in condizione. Fabian Ruiz è ancora positivo al Covid, ma forse tornerà ad allenarsi perché sarà il 21° giorno". Come se non bastasse, vanno verificate anche le condizioni di Demme, uscito per un colpo al viso. Domani è un altro giorno, contro il Genoa servirà inventarsi dell'altro per non perdere contatto dalla zona Champions.

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