Dai gol in prima squadra alla maxi squalifica nell’Inter Primavera: Satriano si sta perdendo
Sbarcato giovanissimo a Milano nel gennaio 2020, Martin Satriano ha bruciato le tappe in pochi mesi, conquistandosi spazio in prima squadra quest'estate con l'avvento di Simone Inzaghi e il ‘cambio della guardia' in avanti, con la partenza di Lukaku. Era lui il nome nuovo sulla bocca di tutti, grazie ad una pre-stagione entusiasmante e la convocazione in prima squadra – con due presenze in Serie A contro Genoa e Atalanta. Poi, l'involuzione tanto improvvisa quanto era stata l'ascesa: il ritorno in Primavera, con Inzaghi che lavora sui più collaudati Correa, Sanchez, Lautaro e Dzeko. Per l'urugaiano nessun'altra occasione di mostrare le proprie qualità che lo avevano catapultato dal National alla Milano nerazzurra.
Oggi si ritorna a parlare di lui, ma non per un suo gol o una giocata di qualità: l'occasione la dà il Giudice Sportivo che lo ha squalificato per tre turni per "una testata a gioco fermo rifilata a un giocatore avversario". Il fatto è avvenuto nell'ultimo match disputato dall'Inter Primavera guidata da Chivu contro la Roma, dove l'attaccante è stato protagonista in negativo allo scadere. Un battibecco con il giallorosso Morichelli (già diffidato e fermato per quattro giornate) che è poi sfociato in una mini rissa con reciproche testate.
Uno spettacolo desolante che ha evidenziato l'attuale difficoltà del ragazzo di dimenticare i momenti di gloria in prima squadra e ricalarsi nel ruolo di giocatore della Primavera. Nervosismo e atteggiamenti sbagliati, vittima della tensione in campo per una partita compromessa e in cui non è riuscito ad incidere come avrebbe potuto. Il tutto sfociato in un ‘rosso' diretto che adesso fermerà il giovane bomber per le prossime tre giornate, allontanandolo ancor più da un eventuale rientro in prima squadra.
Sembra passata un'eternità da quando il nome di Martin Satriano rimbombava tra quelli dei possibili crack della nuova Inter di Inzaghi, ma tutto risale solamente a qualche mese fa, ad agosto. Durante la preparazione estiva, con le assenze di Lautaro e Lukaku ancora in vacanza, Inzaghi aveva risposto ottime aspettative sull'urugaiano che aveva risposto da campione in erba. Anche dopo la partenza di Lukaku per il Chelsea e di Pinamonti per Empoli, la società aveva deciso di trattenerlo senza darlo in prestito a nessuno, contando sul suo talento e la sua crescita: avrebbe dovuto essere suo il ruolo di vice Dzeko. Poi, lo spazio sempre minore in prima squadra, il rientro in Primavera fino al triste epilogo di domenica scorsa contro la Roma.