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Da Pirlo a Nesta, la vita difficile dei campioni del mondo 2006 da allenatori

Ad oggi tutti i campioni del Mondo 2006 tornati in panchina nelle vesti di allenatore non hanno ancora convinto. E non sono pochi, da Fabio Cannavaro a Marco Materazzi, da Alessandro Nesta a Fabio Grosso, passando da Gilardino, Oddo, Camoranesi, fino a Gattuso, Filippo Inzaghi e, ovviamente, Andrea Pirlo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Vincere sul campo non sempre corrispondere ad essere vincenti anche in panchina. Una legge non scritta ma che spesso coincide con la realtà del calcio: molti grandi campioni si sono poi ritrovati in difficoltà nei panni di allenatori e la ‘generazione 2006‘ quella degli ultimi Mondiali di Germania ne è una amara conferma. Da Pirlo in giù nessuno ad oggi è riuscito ancora a imporsi da tecnico, chi provando a bruciare le tappe, chi arenandosi in periferia e chi preferendo direttamente cimentandosi in altri ruoli.

Nella storia del calcio internazionale non mancano di certo le eccezioni. C'è chi ha fatto bene in campo e si è confermato da allenatore. Esempi molti, da Zinedine Zidane a Diego Simeone, da Antonio Conte a Johan Cruijff, Pep Guardiola, Mario Zagallo. Molti di più sono stati i fallimenti che annoverano nomi anche più importanti, come Marco Van Basten, Michel Platini, Leonardo, Seedorf, Andriy Shechenko, lo stesso Diego Armando Maradona. E, ritornando all'anno di grazia 2006 per i colori azzurri, tanti ex campioni del Mondo oggi tecnici, hanno fallito o stanno fallendo.

Andrea Pirlo è al momento il capofila di chi non ce la fa. La crisi attuale della sua Juventus ha ridimensionato aspettative, sogni o semplici illusioni di inizio stagione. Si parlava di ‘pirlolandia' rimembrando i fasti del Pirlo fenomeno a centrocampo, trascinatore di Milan, Juve e Nazionale, si sta discutendo sulla sua leadership e capacità di gestire un gruppo. Dietro al Maestro, in buona fila molti altri, non ultimo Fabio Grosso che è stato recentemente ingaggiato dal Frosinone, dopo che la società aveva dato il benservito ad un altro campione del mondo in difficoltà (e accompagnato all'uscio): Alessandro Nesta.

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E non è finita qui. Snocciolando i convocati di Marcello Lippi – a proposito uno che in campo da giocatore quasi mai la vedeva e che in panchina ha fatto scuola – ci sta provando il capitano di quella Nazionale, Fabio Cannavaro con discreti risultati al momento, in realtà, solamente  nella periferia del calcio internazionale, in Cina. Così come Marco Materazzi, che per tre stagioni ci ha provato nella Super League Indiana alla guida del Chennaiyin. Restando in difesa di quella Nazionale, ecco Massimo Oddo che sgomita in serie B tra Crotone, Perugia e Pescara. Così come Marco Amelia, attualmente a Livorno.

A centrocampo non va di certo meglio. Detto di Pirlo, c'è ovviamente Rino Gattuso che sta faticando a trovare la sua reale dimensione in panchina. Al di là dei trascorsi al debutto tra l'apprendistato estero tra Sion e Creta, e le apparizioni a Palermo e a Pisa, ‘ringhio' non ha sfondato nel ‘suo' Milan e a Napoli ha mancato un'altra occasione per il definitivo salto. Un po' come Mauro German Camoranesi che, partito dal suo Sudamerica, oggi si ritrova a Maribor in Slovenia. In attesa di capire se un mezzo riscatto per il reparto arriverà da Daniele Rossi, ultimo prodotto tecnico di quella Nazionale, recentemente aggregatosi allo staff del Roberto Mancini, con cui inizierà a fare la classica gavetta.

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E in attacco? Un po' le cose vanno meglio grazie soprattutto a Filippo Inzaghi che sta provando a tenere alto l'onore dei Campioni del Mondo, con il suo Benevento – capace di battere la Juve di Pirlo a Torino – grazie al quale ha ripreso in mano la propria carriera in panchina che stava rischiando di colare a picco dopo l'iniziale esperienza in rossonero. Alberto Gilardino, invece, sta partendo dal basso, in Serie D dove guida il Siena. Totti, Del Piero, Iaquinta hanno invece preferito intraprendere altre strade lontano dalla panchina.

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