Da Novara a Manchester, così Bruno Fernandes è diventato una stella mondiale
Il Manchester United in squadra ha tante stelle: ha il portiere più pagato del mondo (De Gea), ha Paul Pogba, campione del mondo, ha un attaccante come Rashford, che a 23 anni è diventato Membro dell’Impero Britannico per meriti non sportivi, e la scorsa estate si è ripreso anche Cristiano Ronaldo. Ma sul campo si è guadagnato lo scettro di stella assoluta dei Red Devils Bruno Fernandes, centrocampista portoghese che con i Red Devils ha cambiato status ed è diventato è un autentico un top player. L’ex di Novara, Udinese e Sampdoria con i Red Devils ha dei numeri da fuoriclasse. E quando è sbarcato in Italia ben pochi potevano immaginare per lui un futuro così radioso.
La scalata di Bruno Fernandes è partita dal Novara
Lo United con Solskjaer è tornato su alti livelli, ha ritrovato continuità, ma non è riuscito a vincere nessun trofeo. Bruno Fernandes ha provato a trascinare i suoi compagni di squadra verso un titolo, ma non ci è riuscito, ora con lui c'è anche Ronaldo. E immaginare una situazione del genere per Fernandes è quasi clamoroso. Considerando che la sua scalata al gotha del calcio è iniziata dal Novara, e pure con molta fatica.
La società piemontese è la prima a credere in lui e lo acquista nel 2012, pagandolo 40 mila euro. Il portoghese sbarca in Serie B, il primo gol da professionista lo realizza contro lo Spezia, poi fa il salto di categoria, arriva in Serie A, tre anni con l’Udinese che nell'estate del 2016 lo cede alla Sampdoria, veste la maglia numero 10. I blucerchiati dopo una sola stagione lo cedono, Bruno Fernandes torna in patria, passa allo Sporting Lisbona che con le sue giocate e i suoi gol conquista tre trofei.
I numeri record con il Manchester United
48 gol in 81 partite con lo Sporting in due anni e mezzo, poi la Premier League. Dal gennaio 2020 è del Manchester United, che dopo aver sborsato per lui 60 milioni di euro letteralmente con Bruno Fernandes in campo parte quasi sempre dall’1-0. Considerate le partite in Premier League e nelle coppe (europee o nazionali), Bruno Fernandes tra gol e assist ne realizza quasi uno per ogni partita. Pazzesco, considerando che la concorrenza è enorme pure per tirare rigori o punizioni.
Bruno Fernandes spiega il suo grande salto di qualità
Che avesse talento era chiaro, ma era difficile da immaginare una crescita così grande per questo ragazzo che dopo aver realizzato 20 gol tra Novara, Udinese e Sampdoria ne ha segnati oltre 100 in meno di quattro stagioni tra Sporting e Manchester United. Sicuramente è diventato più consapevole dei suoi mezzi, è diventato anche un perno della nazionale. Ma perché è migliorato così tanto lo ha spiegato lo stesso Bruno Fernandes, che in un'intervista a ‘Cronache di Spogliatoio', ha dichiarato come in Italia il numero 10, il classico trequartista, abbia meno possibilità di esprimersi:
In Italia il trequartista viene un po’ a mancare: all’estero gioca sempre 90 minuti perché si esprime negli spazi, è difficile che riesca a giocare tutta una gara perfettamente perché deve prendersi dei rischi. Può non toccare la palla per tanto tempo, ma quando la riceve se riesce a girarsi e fare la differenza, e deve farla sia nel controllo orientato che nell’ultimo passaggio, incide.