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Da Ibrahimovic a Ibrahimovic: il Milan ha speso 227 milioni in centravanti dal 2012

Otto anni, 227 milioni di euro investiti, 12 calciatori acquistati, ottenuti in prestito e poi ceduti al miglior offerente: è la parabola di mercato del Milan che dal 2012 a oggi non è mai riuscito ad avere una punta forte. E adesso si affida di nuovo a Zlatan Ibrahimovic sperando che lo aiuti a salvare una stagione.
A cura di Maurizio De Santis
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Da Ibrahimovic ingaggiato per conquistare lo scudetto a Ibrahimovic preso come tentativo disperato di raddrizzare la stagione. Otto anni, 227 milioni di euro investiti, 12 calciatori acquistati, ottenuti in prestito e poi ceduti al miglior offerente: è la parabola di mercato del Milan che dal 2012 a oggi non è mai riuscito ad avere una punta forte.

Da Balotelli ad André Silva, quando l'attaccante fa flop

Per numero di reti (33/34 in 77 presenze complessive con la maglia rossonera) Mario Balotelli e Carlos Bacca possono sembrare un grande rimpianto, alla luce di come sono andate le cose invece hanno resto entrambi al di sotto delle aspettative. Peggio, considerati anche i soldi spesi (38 milioni), hanno fatto André Silva e Nikola Kalinic: il talento del Porto e della nazionale lusitana (sotto l'egida di Cristiano Ronaldo) e l'ex viola si sono rivelati gli affari peggiori. Dieci reti in 41 partite giocate, numeri che fotografano alla perfezione l'insufficienza del portoghese che per un lungo periodo di tempo è restato perfino all'ombra di Patrick Cutrone (prodotto del vivaio). Sei gol in 41 match scandiscono la mediocrità del croato andato via senza troppi rimpianti.

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Piatek, pistolero dalle polveri bagnate

Gonzalo Higuain, invece, è un caso a parte: le qualità tecniche e tattiche del Pipita non si discutono (la contro-prova è quanto fatto al Napoli e alla Juventus) ma le sofferenze del Pipita in rossonero furono palesi, caratterizzate anche dal futuro nebuloso della proprietà e dal clima di incertezza intorno alla squadra. E Piatek, cosa è successo al polacco ‘pistolero' che mima la revolverata quando fa gol? È costato tanto (38 milioni) ma dopo aver bene impressionato concedendo perfino prodezze deliziose (ricordate il colpo di tacco a Bergamo, contro l'Atalanta?) s'è smarrito. E con l'arrivo di Ibra è destinato a restare nell'ombra oppure a essere ceduto in prestito nella speranza si possa rivalutare. Leao, arrivato da pochi mesi, è giovane e può ancora crescere. Pazzini, Matri, Torres e Lapadula completano la lista di quelle cose che era meglio non fare.

Quanto ha investito il Milan per gli attaccanti dopo Ibra

Da Mario Balotelli fino a Leao, in otto stagioni il Milan non è mai riuscito a trovare un attaccante che assicurasse continuità di rendimento ed efficacia. I casi più clamorosi, rivelatisi poi un fallimento per diverse ragioni, sono stati André Silva, Gonzalo Higuain (arrivato in prestito in una maxi operazione con la Juventus e poi ceduto) e Piatek (che ha iniziato bene la sua esperienza in rossonero e adesso sembra essersi perso.

Spesi 227 milioni per non avere un bomber vero
2012 – Balotelli – 20 milioni (77 partite, 33 gol)
2012 – Pazzini – 12 milioni (86 partite, 24 gol)
2013 – Matri – 11 milioni (19 partite, 1 gol)
2014 – Torres – 3 milioni (10 partite, 1 gol)
2015 – Bacca – 30 milioni (77 partite, 34 gol)
2015 – Luiz Adriano – 8 milioni (36 partite, 6 gol)
2016 – Lapadula – 9 milioni (29 partite, 8 gol)
2017 – Andrè Silva – 38 milioni (41 partite, 10 gol)
2017 – Kalinic – 25 milioni (41 partite, 6 gol)
2018 – Higuain – 10 milioni (22 partite, 8 gol)
2019 – Piatek – 38 milioni (38 partite, 15 gol)
2019 – Leao – 23 milioni (13 partite, 1 gol)

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