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Da ‘bollito’ a ‘fantastico e magnifico’, Ancelotti: “Everton club giusto, che mi sostiene”

L’Everton di Carlo Ancelotti è la squadra protagonista in Premier in questo finale di anno. I Toffees hanno ottenuto la quarta vittoria consecutiva, che li ha portati a ridosso del Liverpool. Ancelotti: “Sono molto contento di aver trovato il club giusto. Abbiamo sempre il sostegno da parte della società”. Che a Napoli non aveva trovato.
A cura di Maurizio De Santis
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A Napoli Carlo Ancelotti venne esonerato dopo aver conquistato la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Lo spogliatoio non voleva più né lui né suo figlio, Davide. Il presidente, De Laurentiis, che aveva stupito tutti un anno e mezzo prima ingaggiandolo dopo l'addio di Sarri, scelse la squadra e lo esonerò. Al suo posto arrivò un altro ex milanista, Gattuso. L'ex tecnico di Reggiolo non restò disoccupato per molto: dall'Inghilterra, dalla sponda opposta del Merseyside, lo chiamarono per rilanciare le ambizioni dell'Everton.

Stanchi di soccombere dinanzi alla metà Reds di Liverpool, i Toffees vollero il manager italiano per dare lustro al blasone offuscato dal tempo e da anni di anonimato. La vittoria nell'ultimo turno di campionato ha trascinato la squadra al secondo posto e, al netto delle assenze di uomini chiave (Allan, James Rodriguez, Richarlison, Digne), la prossima sfida contro il Manchester City sarà una sorta di esame di maturità dopo il poker di successi contro Chelsea, Leicester, Arsenal e Sheffield. Un risultato positivo anche contro una formazione che ha una quotazione di mercato duplice (1.09 miliardi di euro rispetto a 509.3 milioni) consoliderebbe l'Everton tra le prime quattro posizioni della Premier (nonostante sia settima in campionato quanto a valore della rosa).

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Non mi aspettavo una posizione del genere – ha ammesso Ancelotti ai media inglesi -. Sono molto contento di aver trovato il club giusto. Abbiamo sempre il sostegno da parte della società, lo sentiamo alle nostre spalle. Dopo un anno che sono qui, posso dire che sono felice.

Non è un messaggio diretto al Napoli e al presidente, Aurelio De Laurentiis, ma è innegabile che a Liverpool l'ex allenatore dei partenopei abbia ritrovato quegli stimoli venuti meno nell'anno peggiore dei partenopei. Era dal 2004 che l'Everton non stazionava nei quartieri alti del torneo inglese. Un ‘piccolo miracolo italiano' che ha il suo emblema in un calciatore in particolare: non solo quel James Rodriguez che Ancelotti avrebbe voluto anche a Napoli ma anche Gylfi Sigurdsson, l’islandese rigenerato dalla nuova posizione in campo. Tre gol e quattro assist è il bottino personale del centrocampista divenuto pedina fondamentale per i Toffees. E così Carlo è passato da ‘bollito' a ‘fantastico e magnifico', come definito dai tifosi.

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