Da bagnino a bomber col Galles a Euro 2020, la parabola sportiva di Kieffer Moore
L'Europeo è, da sempre, una fucina di storie. Giocatori quasi sconosciuti si prendono la ribalta continentale per tutto il tempo della rassegna e per le settimane successive, chi per le sue qualità e chi per il loro carisma. Ognuno col suo percorso e la sua storia personale. Nei primi giorni si è fatto notare Kieffer Moore, attaccante del Galles che ha segnato il gol del pareggio contro la Svizzera nella gara d'esordio e ha subito catturato l'attenzione di appassionati e media del Vecchio Continente. Con una zuccata sul primo palo il colosso di Torquay che ha permesso alla squadra di Robert Page di non perdere subito e di restare in corsa per la qualificazione agli ottavi di finale.
Non faceva parte della spedizione in Francia del 2016, quando la squadra di Sam Vokes e Robson-Kanu arrivò a giocarsi la semifinale contro il Portogallo; perché poco prima di quella storica prestazione della sua selezione era rimasto senza squadra dopo aver rescisso il contratto con il club norvegese Viking. In seguito alla brutta esperienza scandinava è tornato in Inghilterra e ha giocato nel Forest Green Rovers, squadra di National League; ma nel frattempo ha lavorato come bagnino per andare avanti e prima di tornare in campo. Nel giro di cinque anni è passato dal salvare vite a essere parte della selezione nazionale: il viaggio di Moore è ripartito dall'Ipswich Town, passando per Rotherham United, Barnsley e Wigan fino all'approdo al Cardiff City.
La sua eccellente stagione con il club gallese lo ha portato a far parte di spedizione continentale e i numeri sono tutti dalla sua parte: 20 gol in 40 partite e rete all'esordio di Euro 2020. Il Galles non aveva un centravanti di ruolo e questa sua esplosione è stata accolta con grande favore da Robert Page, che non ci ha pensato due volte e lo ha convocato per l'Europeo. Nella prima partita ha mostrato perché il CT han deciso di puntare subito su di lui: dopo un duro colpo alla testa nei primi minuti, che lo ha costretto a giocare col turbante, Moore non ha mollato di un centimetro ed è andato a giocare su tutti i palloni alti che i compagni gli hanno messo a disposizione. Su uno di questi ha trovato il suo sesto gol con la nazionale gallese e sicuramente gli sarà passato per la mente in quei minuti tutto quello che ha vissuto per arrivare a giocarsi una gara così importante.