Cuadrado provoca un rigore insensato e perde la testa: urla e spintoni con Bonucci
Fallo di mano e rigore per il Benfica. Lo commette Cuadrado in maniera molto ingenua, né l'arbitro né il Var lo perdonano. È impossibile, la sciocchezza commessa è tale da spazzare via ogni dubbio. Il check dura pochissimo, l'espressione del viso di Jovanovic gela i bianconeri: attende solo la conferma di quel che già sa e ha visto.
Quel tocco a braccio largo viene giudicato volontario, non c'è alcuna attenuante per il colombiano che sente il terreno sgretolarsi sotto i piedi e perde la testa. Se la prende con tutti, è fuori di sé per il senso di colpa. L'ha combinata grossa. Discute animatamente con Bonucci, che gli urla in faccia di darsi una calmata. Non c'è da giustificarsi né protestare, deve tacere. Non serve. Ma il sudamericano ha perso la testa e va a parlare col direttore di gara. È tutto inutile. Szczęsny è costretto a intervenire per evitare guai peggiori e lo allontana dal punto di battuta.
Non c'è possibilità che l'azione venga rivista, non è necessario: il suo gesto è tanto palese quanto incontrovertibile. E deve ingoiare il rospo. Joao Mario raddoppia dagli undici metri e Cuadrado sente una stretta in petto, il cuore che gli scoppia. Poco dopo Rafa Silva inventa un tacco delizioso che è prodezza tecnica e sentenza per i bianconeri.
La Juventus aveva pareggiato da poco con gol di Vlahovic. C'era voluto l'intervento del Var per convalidare la rete dell'attaccante serbo (i sospetti erano legati alla posizione di Kean a cui la Uefa poi assegnerà la rete), il match era tornato in corsa dopo il guizzo di Antonio Silva e vincere era un pensiero stupendo, una carezza incoraggiante. Durerà pochissimo, scatenando la rabbia di Allegri che in panchina ha assistito attonito alla colossale imprudenza del calciatore. Credeva di potercela fare, di cullare la possibilità di giocarsi il tutto per tutto… quell'episodio gli è arrivato addosso come un treno.
L'uno-due è stato micidiale, tremendo. Il 3-1 è una batosta sia per il modo in cui matura sia per l'esecuzione. Uno sberleffo alla ‘vecchia signora' che si ritrova sul baratro dell'Europa League e col morale sotto i tacchi. Anzi… sotto il tacco di Rafa Silva che fa esplodere il Da Luz. Quel catino è l'inferno nel quale sprofonda la Juve, che a inizio ripresa prenderà sul muso anche il quarto ceffone (4-1, con Bonucci che ha le traveggole quando incrocia Rafa, ancora lui). Quel fallo di Cuadrado è la sintesi spietata della stagione bianconera.