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Cuadrado a sorpresa, Zuniga è stato l’avversario peggiore da affrontare: “Era troppo forte”

Juan Cuadrado ha raccontato alcuni dettagli della sua carriera nel corso di un’intervista. Il colombiano indica Zuniga come l’avversario peggiore affrontato in carriera.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Juan Cuadrado è sempre stato uno degli uomini in più della Juventus negli ultimi anni. Lo scorso anno il colombiano, con Andrea Pirlo, era stato in grado addirittura di mettere a segno 18 assist stagionali tra campionato e coppe. Con Massimiliano Allegri in panchina invece è sempre stato il giocatore più decisivo nel finale di gara, proprio come accaduto recentemente in campionato e Coppa Italia contro la Fiorentina. Alla Juventus dall'estate 2015, Cuadrado è uno degli uomini più rappresentativi dei bianconeri e nel corso di un'intervista rilasciata a DAZN, ha parlato dell'attuale momento della squadra ma anche di alcuni dettagli interessanti della sua carriera.

Nessun dubbio sul rinnovo: "Io sono tranquillo, la società ci sta lavorando e speriamo di continuare qui e rimanere perché sono molto contento di restare nella famiglia Juventus". Il giocatore ha anche parlato di Vlahovic che definisce un giocatore che combatte e che può ancora migliorare, ma anche del suo segreto negli uno contro uno, marchio di fabbrica del colombiano: "Una cosa che ho allenato tanto quando ero più piccolo in Colombia con un prof che insisteva molto su come farlo e in che situazioni – ha detto – Oggi continuo ad allenarlo, quello è il segreto. In questo momento però sto giocando più semplice perché me lo chiede il mister".

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Cuadrado rivela poi un retroscena interessante riguardante l'ultimo match giocato dalla Juve contro la Fiorentina al ‘Franchi' nell'andata della semifinale in cui è stato decisivo con quel cross in pieno recupero che ha portato all'autogol di Venuti: "A volte sento di poter fare gol, come contro la Fiorentina – dice – Il mister mi chiamò ma mentre mi riscaldavo dicevo: ‘ma quando mi mette questo’ e per fortuna grazie a Dio sono entrato e ho fatto gol". Un esempio dunque di perseveranza che vuole trasmettere anche ai più giovani per essere da esempio, come nel caso di Aké. L'ex Marsiglia ha un solo idolo, ed è proprio Cuadrado: "Un giocatore che piace anche a me perché nel suo dna punta l’uomo e penso che può migliorare ancora tantissimo e possa diventare un grande campione".

Nella parte finale dell'intervista, Cuadrado ha poi parlato anche del suo avversario più difficile da affrontare. Per uno che conta in carriera, ad oggi, ben 324 presenze in Serie A e addirittura 65 in Europa tra Champions, Europa League e Copa Libertadores, non c'è stato nessun altro giocatore oltre a Camilo Zuniga ad averlo messo in totale difficoltà: "È stato uno tosto quando giocavo al Napoli – ha detto – lui giocava a sinistra ed era troppo forte, veloce e mi conosceva, difficile saltarlo, era forte perché spesso ti spostava e si piantava bene quando doveva difendere". Oggi Zuniga non gioca più in Serie A e ha 36 anni, dopo aver vissuto le sue ultime esperienze tra gli azzurri, il Bologna, il Watford e l'Atletico Nacional in Colombia, ha appeso le scarpette al chiodo lasciando il calcio. Ad oggi ancora nessuno è riuscito a mettere in difficoltà Cuadrado quanto lui.

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