Calciomercato, “Cristiano Ronaldo vuole lasciare il Manchester United”: c’è anche il Napoli
Via dal Manchester United. Via da quell'Old Trafford che gli aveva fatto da trampolino di lancio e lo aveva accolto a braccia aperte come l'asso nella manica per vincere in Premier League e disputare una Champions da protagonisti.
Cristiano Ronaldo ha chiesto al suo agente, Jorge Mendes, di trovargli un'altra sistemazione e avvertito i Red Devils che considera finita la sua esperienza nel club. Perché? Facile, facile intuirlo. E le ragioni sono diverse.
CR7, che ha ancora un anno di contratto, vuole che la squadra sia competitiva ai massimi livelli e, prima di mettere sul piatto la lettera di addio, si dice che abbia fatto pressioni perché rinforzassero la rosa intorno a lui. Ma l'aria annusata è stata altra.
È abituato a sentirsi una star, al centro dell'attenzione. A 37 anni è (ancora) convinto di poter essere centrale nel progetto di una squadra mentre allo United nel corso dei mesi, complici la disillusione per i risultati, ha avvertito intorno a sé la sensazione di essere considerato un orpello: scintillante, costoso e anche un po' "inutile" alla causa.
La Coppa dalle "grandi orecchie" è l'unico calice che ritiene degno per sé. Ad altri, che siano le "coppette" dell'Europa League o – peggio ancora – della Conference, nemmeno si accosta. È di bocca buona, ha gusti raffinati.
Ecco perché, prima di pensare a un trasferimento in quella Major League americana che lo accoglierebbe come una stella di Hollywood e per lui sarebbe un po' come un anticipo di pensione, ha dato mandato al suo procuratore di scandagliare, sondare, chiedere, valutare una destinazione che in qualche modo possa farlo sentire (ancora) un re.
Se arriva un'offerta adeguata, saluta tutti e se ne va. Non aspetta altro. E allora Mendes ha chiacchierato con il comproprietario del Chelsea, Todd Boehly, poi ha mandato messaggi a Monaco di Baviera per capire se il Bayern, la Germania e la Bundesliga possano mai essere la prossima tappa della carriera di CR7.
Il nome del Psg è stato cassato da tempo dalla lista: a Parigi, dopo essersi svenati per Mbappé, non possono permettersi follie ulteriori né accettare che arrivi un campione (per giunta "attempato") da pagare profumatamente e magari faccia anche ombra al talento nazionale per il quale s'è mosso perfino il Presidente della Repubblica francese, Macron.
L'accostamento alla Roma di José Mourinho, con tanto di annunci e presentazioni ufficiali rivelatasi ipotesi azzardate, resta sullo sfondo. La parola e la presenza dello Special One potrebbe compensare anche lo svilimento di essere ai nastri di partenza di un trofeo minore in Europa.
Poi c'è il Napoli, che The Athletic (uno dei più autorevoli organi d'informazione inglesi) cita tra le possibili società interessate al cinque volte Pallone d'Oro portoghese. Nel 2018, prima del passaggio alla Juve, Mendes parlò anche coi partenopei ma la cosa non andò oltre. Con quali risorse, considerata la politica di austerity assoluta varata dal presidente De Laurentiis, è tutto da capire.
Cristiano Ronaldo ha segnato 24 gol in tutte le competizioni nella scorsa stagione, ha chiuso da capocannoniere del Manchester United. Ma non è bastato e ora è sul mercato. Piace tutti ma nessuno (ancora) lo vuole o può permetterselo.