Cristiano Ronaldo torna in Italia, farà la quarantena a Torino
Martedì era stato trovato positivo al coronavirus, oggi torna in Italia. Cristiano Ronaldo interrompe la quarantena, che stava svolgendo nella sede del Portogallo (s'era perfino mostrato sorridente al balcone della stanzetta dal quale era affacciato), e fa rientro a Torino per completare il periodo di isolamento fiduciario nell'attesa che i prossimi esami ne documentino la guarigione dal contagio.
Può farlo? Sì, se autorizzato dalle autorità sanitarie portoghesi e italiane (come specificato dalla Juventus in una nota ufficiale). Ad attendere il cinque volte Pallone d'Oro, infatti, c'era un velivolo-ambulanza che lo ha prelevato all'aeroporto di Tires con tutte le precauzioni necessarie. Lì si è imbarcato a bordo di un aereo privato per viaggiare verso il nostro Paese. Atterrato allo scalo di Caselle, un'altra ambulanza lo aspettava sulla pista di atterraggio per caricarlo a bordo e trasportarlo a destinazione.
Cristiano Ronaldo – si legge nel comunicato della Juventus – è rientrato in Italia con volo sanitario autorizzato dalle autorità sanitarie competenti su richiesta del calciatore e proseguirà il suo isolamento fiduciario presso il proprio domicilio.
Perché CR7 ha preso questa decisione? Non poteva completare il periodo di quarantena in patria? È una scelta strategica e motivata da un unico obiettivo, giocare contro il Barcellona in Coppa a fine ottobre (il 28 è la data cerchiata in rosso sul calendario). Cosa che non sarebbe riuscito a fare considerati i differenti tempi previsti per la quarantena tra Portogallo (14 giorni) e Italia (10), oltre alla tempistica stessa per i trasferimenti.
Ronaldo ce la farà a essere in campo contro i blaugrana? Al momento non è certo che accada. Anzi, l'unica cosa sicura è che salterà le due gare di campionato con Crotone e Verona oltre al debutto nella fase a gironi contro la Dinamo Kiev. Quanto al match contro l'eterno rivale argentino, il regolamento è molto chiaro al riguardo: il paragrafo 7.7 del "protocollo di ritorno al gioco" della Uefa spiega che un calciatore positivo al Covid-19, prima di tornare a disposizione ed essere convocato per una partita di Champions, dovrà risultare negativo almeno da una settimana.
Ecco perché – a causa dell'esito del test del 13 ottobre – se entro il 20/21 ottobre risulterà negativo, potrà andare in campo per affrontare Lionel Messi e i catalani nella partita di Champions in programma all'Allianz Stadium.