Cristiano Ronaldo rompe col Manchester: “Mi hanno tradito”. Aveva calcolato tutto da mesi
"Il Manchester United ha cercato di costringermi ad andare via. Non solo l'allenatore, ma anche gli altri che sono intorno al club. Mi sono sentito tradito". Sono state queste le parole di Cristiano Ronaldo che è finalmente uscito allo scoperto dopo le tante parole, gesti e mugugni in questa sua seconda stagione ai Red Devils dopo essere stato ceduto dalla Juventus. Dopo aver vinto 32 trofei, tra cui cinque Palloni d'Oro, cinque Champions League, sette scudetti in quattro paesi diversi e un Europeo con il Portogallo, Ronaldo a 37 anni ha sentito il bisogno di fare pubblicamente il punto della situazione.
L'ha fatto parlando in un'intervista televisiva nel programma e formato "Uncensored" per il "The Sun", intervistato da Piers Morgan, uno dei giornalisti a lui più vicini e molto popolare in Inghilterra, quasi devoto al mito di Ronaldo. Il portoghese aveva già rilasciato a lui interviste one to one e questa era pianificata da tempo. Già da quest'estate infatti Cristiano parlava di un'intervista in cui avrebbe raccontato tutta la verità e dopo alcuni mesi è stata finalmente pubblicata: "Sento che alcune persone non mi volevano al Manchester United, non solo quest'anno ma anche la scorsa stagione".
Cristiano Ronaldo dice di sentirsi "tradito" dal modo in cui è stato trattato dal Manchester United, infastidito dal fatto di essere stato trasformato in una "pecora nera" capace di rompere gli equilibri dello spogliatoio e colpevolizzato per gli insuccessi del club in questi due anni. In campo ha avuto ben tre allenatori. Per il primo, il suo ex compagno di squadra Ole Gunnar Solskjaer, esonerato poche settimane dopo il ritorno di Ronaldo, non ha altro che rispetto. Per gli altri due, Ralf Rangnick e l'attuale manager Erik ten Hag, ha diverse cose da dire. Di Rangnick, che non dirigeva una squadra di calcio da oltre un decennio, dice: “Se non sei nemmeno un allenatore, come fai a diventare il manager del Manchester United? Non l'avevo mai sentito nominare".
Un'intervista esplosiva in cui Cristiano Ronaldo parla senza filtri, dicendo tutto a pochi giorni dall'inizio dei Mondiali, i suoi ultimi, presumibilmente, con la maglia del Portogallo. I suoi gesti d'ira con tifosi e allenatori che hanno quasi fatto scandalo in Inghilterra, sono dunque frutto di una frustrazione di una condizione ambientale di certo non serena. “Ten Hag ha provato ad allontanarmi dal Manchester – ha detto – Alcune persone non mi vogliono qui. Non solo quest'anno, ma già dall'anno scorso". Cristiano Ronaldo non ha trovato lo stesso ambiente al Manchester United.
Si aspettava di trovare forse lo stesso club che aveva lasciato anni prima quando ha poi spiccato il volo nel calcio con il Real Madrid. “Non so cosa stia succedendo, ma da quando Sir Alex ha lasciato non ho visto evoluzione nel club. I progressi sono zero – ha spiegato il portoghese – Dopo l’esonero di Ole hanno chiamato un direttore tecnico come Ralf Rangnick, qualcosa che nessuno ha capito. Quel tipo non è neanche un allenatore. Niente è cambiato. Persino la palestra, la jacuzzi, la cucina. Credevo avessi visto cose diverse dopo il mio ritorno e questo mi ha sorpreso molto”.
Ronaldo ha definito questo come il "periodo più difficile della mia vita". Di Rangnick si è espresso in maniera molto dura e severa mentre per Ten Hag è stato netto: "Lui non lo rispetto perché non mostra rispetto per me – ha tuonato il portoghese – Se non hai rispetto per me, non avrò mai rispetto per te”. Durissime le parole di CR7 che contesta all'attuale allenatore dei Red Devils la sua attuale gestione in campo, quasi col contagocce e senza "rispetto" per il suo passato secondo quanto rivela il giocatore che è stato soprattutto impiegato dal primo minuto in Europa League.
Addirittura, quando Cristiano Ronaldo ha dovuto subire il dolore di aver perso il bambino insieme alla sua compagna, Georgina Rodriguez, ha detto di non essere stato supportato al meglio dal suo club che accusa di mancanza di "empatia". E poi, il portoghese, ha inoltre raccontato che un giorno non era potuto tornare in tempo per l'allenamento pre-campionato perché voleva stare con sua figlia di tre mesi che era stata portata in ospedale. Ronaldo afferma che gli alti dirigenti dell'Old Trafford dubitavano della sua versione quando ha spiegato il motivo della sua assenza, il che lo ha "ferito".
Insomma, un autentico inferno quello vissuto da Cristiano Ronaldo che parla senza censure: "Penso che i tifosi debbano sapere la verità – ha detto – Voglio il meglio per il club. Questo è il motivo per cui vengo al Manchester United. Dal punto di vista tecnico il campione del Portogallo non ha dubbi: “Ci sono delle cose che non ci aiutano a raggiungere i massimi livelli come City, Liverpool e anche l'Arsenal . . . un club con queste dimensioni dovrebbe essere in vetta me e purtroppo non lo è".
Cristiano Ronaldo chiude la sua intervista con una citazione: “Come diceva Picasso, devi distruggerlo per ricostruirlo (l'esatta citazione dell'artista era: ‘Ogni atto di creazione è prima un atto di distruzione.') e se iniziano con me non è un problema – sostiene il portoghese – Amo il Manchester United, amo i tifosi, sono sempre dalla mia parte. Ma se vogliono fare diversamente… devono cambiare tante, tante cose". Il 5 volte Pallone d'oro conclude: "Sir Alex sa meglio di chiunque altro che il club non è sulla strada giusta – aggiunge – Lui lo sa. Lo sanno tutti. Le persone che non lo vedono è perché non vogliono vedere, sono cieche".