Cristiano Ronaldo non si presenta all’allenamento del Manchester United: si fa strada un sospetto
Cristiano Ronaldo è sempre più distante dal Manchester United, ogni giorno un po' di più, in modo quasi inesorabile. A dirlo, questa volta, non sono i soliti rumors di calciomercato ma i fatti, perché il fastidio che il portoghese lamenta e che lo avvicina al suo secondo – e a questo punto definitivo – addio ai red devils si sta evidenziando nei comportamenti di un Cr7 che avrebbe deciso di ritardare il suo rientro in Inghilterra, con la squadra che ha già iniziato ad allenarsi a Carrington per la preparazione estiva e alla vigilia della imminente tournée in Australia e Thailandia.
Un elemento per nulla secondario che va ad alimentare voci, sospetti e illazioni sul reale rapporto tra giocatore e società, mai sbocciato del tutto durante la stagione e naufragato con il passare dei mesi, la mancata qualificazione in Champions League, i cambi di allenatori e l'attuale stallo quasi totale sul fronte calciomercato. Tutti aspetti che hanno spinto Cr7 e il suo entourage capitanato da Jorge Mendes di guardarsi attorno e valutare cosa possa offrire il panorama come alternativa a Manchester da qui a fine sessione.
Di fatto, Cristiano Ronaldo non sarà presente con il resto della squadra che si raduna agli ordini di ten Hag, che avrà il delicato compito di ristabilire gerarchie e priorità. Ufficialmente l'assenza arriva in accordo con il club inglese che gli avrebbe concesso un ritardo davanti alla sua richiesta di poter aggregarsi più avanti per motivi personali. Formalmente, una situazione che accade più spesso di quanto non si pensi e che nella maggior parte dei casi non cela alcunché. Ma riavvolgendo il nastro dei rapporti Cr7-United e delle notizie degli ultimi giorni, tutto sembra essere legato ad un filo conduttore, che porta Ronaldo lontano da Manchester.
Il clamore della sua assenza è ancor più evidente perché arriva dopo le ultime indiscrezioni dei giorni scorsi che rivelavano la scelta di guardarsi attorno in caso di offerte importanti. Nessuna richiesta di cessione allo United ma la conferma di valutare il proprio destino sportivo a 12 mesi dalla conclusione del contratto: Jorge Mendes ha così posto un veto al club, mettendolo spalle al muro soprattutto davanti ad un mercato inesistente. Ronaldo resta se avrà garanzie chiare e certificate, una squadra competitiva e obiettivi di primaria importanza, altrimenti ascolterà altre piazze.
La scelta di non presentarsi non sembra un fulmine a ciel sereno da parte di Ronaldo, e anche se dal quartier generale di Manchester sembra filtrare serenità e ottimismo. Dietro c'è un fuoco che cova da tempo: da un alto la scelta sempre più crescente da parte del giocatore di stare lavorando ad un possibile addio da tempo, dall'altro quella della società che ne sta prendendo consapevolezza. Dallo scorso gennaio, da quando l'allora tecnico United, Ralf Rangnick aveva intuito il malessere di Cr7 e avvisato il club perché ne anticipasse le mosse, provando a piazzarlo sul mercato, il feeling è via via scemato. Ora restano i fatti e un atteggiamento di evidente fastidio. Il tutto proprio quando il Manchester ha pianificato la preparazione in ogni dettaglio: dal raduno odierno alle prossime tappe che prevedono un tour tra Thailandia e Australia in cui la figura di Cr7 è – ovviamente – al centro.
La squadra partirà venerdì, dead line per togliere il velo definitivo di una situazione in cui sembra evidente come il Manchester United si stia trovando in balìa della volontà di Cr7, un po' come accadde esattamente nel giugno scorso in casa Juventus, con l'epilogo che tutti ben conoscono. Il sospetto è che stia meditando l'eventuale partenza e la storia appare ripetersi: dopo le tante parole, i fatti stanno emergendo con il calciomercato che osserva e attende. Cristiano Ronaldo potrebbe diventare il piatto forte di questa estate 2022.