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Cristiano Ronaldo ha scaricato Sarri? Il silenzio di CR7 vale più di mille parole

Le parole della sorella di CR7 dopo la sconfitta contro il Napoli in finale di Coppa Italia soffiano sulla crisi in casa Juventus. “Come si fa a giocare così, mica può fare miracoli?”, ha ammesso la donna per giustificare il fratello dopo il ko. Né il club né il calciatore sono intervenuti dopo l’attacco al tecnico.
A cura di Maurizio De Santis
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"Come si fa a giocare così, mica può fare miracoli?". Folklore a parte, le parole della sorella di Cristiano Ronaldo dopo la sconfitta della Juventus in finale di Coppa Italia indicano che il barometro segnala tempesta. Facile, facile intuire con chi ce l'aveva: Maurizio Sarri, divenuto bersaglio delle critiche più feroci per aver mancato il secondo titolo della stagione. Mandato ko dalla Lazio in Supercoppa (era successo anche in campionato), finito al tappeto contro il Napoli (stesso copione). Un doppio colpo che è stato uno shock anche per CR7 che era abituato a vincere le finali da protagonista non a perderle da convitato di pietra.

È vero che una stagione anomala a causa della pandemia può essere salvata e prendere una piega positiva con le vittorie di scudetto e Champions ma i segnali che qualcosa si fosse incrinato, che la macchina da guerra di tattica e schemi fosse tutt'altro che Joyosa, lo si era intuito anche prima dello stop per la diffusione dei contagi da Covid-19. Basta dare un'occhiata al vantaggio in classifica che si è andato assottigliando fino a ridursi in maniera pericolosa (+1 sui biancocelesti).

I numeri non dicono tutto ma raccontano molto di quel che sta accadendo, compresa la flessione del portoghese che va ben oltre la difficoltà di ritrovare subito la giusta dimensione dopo 3 mesi di stop forzato. Nelle 4 partite più recenti (e importanti) non ha segnato: zero gol contro Lione in Champions League, contro l'Inter nel confronto diretto, a bocca asciutta nel ritorno con il Milan (rigore sul palo), poco efficace nella serataccia dell'Olimpico.

Come possa sentirsi un campione come lui è tutto nelle immagini che lo hanno immortalato infastidito e deluso per la batosta presa dal dischetto. Ironia della sorte, non è nemmeno riuscito a tirare il rigore a causa degli errori commessi dai compagni di squadra. Ecco perché, alla luce della sortita familiare, il suo silenzio (e quello del club) fa ancora più rumore e sembra riportare le lancette dell'orologio indietro nel tempo al novembre dell'anno scorso quando, dopo una sostituzione, uscì dal campo in polemica con l'allenatore e lasciò addirittura lo stadio in anticipo.

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