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Cristiano Ronaldo esagera nel voler plasmare il figlio a sua immagine: “Non parliamo per due giorni”

Cristiano Ronaldo racconta la feroce competitività col figlio Cristiano Jr nelle partite di padel: “Ci arrabbiamo, non parliamo per un paio di giorni”. Il campione portoghese vuole che i suoi figli crescano con la sua attitudine al sacrificio e alla voglia di vincere, in maniera ossessiva: “Loro vedono il mio esempio”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non è un segreto che Cristiano Ronaldo stia impartendo una rigida educazione al suo figlio primogenito, improntandola al doversi guadagnare tutto con il sacrificio e la fame di successi che il 39enne campione portoghese ha messo in tutta la sua carriera. Con la conseguenza che anche lo spirito competitivo di Cristiano Jr, che ha compiuto 14 anni lo scorso giugno, sia forgiato in maniera estrema. Il che accade anche quando il suo avversario non è un calciatore delle giovanili in cui milita il giovane Ronaldo, ma il suo stesso padre. E così capita che la vena competitiva di entrambi li porti a volte a trascorrere giorni interi senza rivolgersi la parola.

Cristiano Ronaldo racconta la feroce competitività col figlio a padel: "Non parliamo per un paio di giorni"

Parlando con l'ex compagno di squadra Rio Ferdinand nel podcast di quest'ultimo, Ronaldo ha rivelato che anche il divertimento in famiglia durante le vacanze può trasformarsi in faide che non si esauriscono sul momento: "Ero sul Mar Rosso un paio di giorni fa, giocando a padel tutti i giorni. Capita che io e Cristiano Jr ci arrabbiamo, non parliamo per un paio di giorni – ha detto l'attaccante dell'Al Nassr, allargando il discorso anche all'altro figlio maschio, che ha 7 anniEcco perché sono felice, anche il piccolo Matteo sta diventando competitivo, mi piace. Dimostra che hanno personalità".

Probabilmente non tutti potrebbero pensare che non parlare per giorni interi coi propri figli per un motivo banale come una partita a padel sia una cosa positiva, ma Ronaldo è convinto invece che sia un metodo corretto di tirare su Cristiano Jr e Mateo, educandoli all'inseguimento feroce del successo nella vita. "Seriamente, i miei figli sono come me – ha aggiunto il cinque volte Pallone d'Oro, che da poco ha sfondato il record dei 900 gol segnati in carrieraNon insegno loro, ma vedono il mio esempio perché a volte quando perdo mi arrabbio, a volte piango, dipende dal momento. Sono più o meno la stessa cosa. Quindi, anche se gareggio con i miei figli, voglio sempre vincere. Non do niente gratis".

Cristiano Jr sembra aver ereditato la passione per il calcio di suo padre: il 14enne gioca attualmente nelle giovanili dell'Al Nassr in Arabia Saudita, continuando a seguire la carriera del padre nelle squadre in cui gioca, così come avvenuto alla Juventus e al Manchester United. Il ragazzo è motivato più che mai a sfondare e ha detto a Ronaldo che vuole che continui a giocare finché non potranno scendere in campo assieme.

L'orgoglio di papà Ronaldo: "I miei figli mi vedono lavorare molto, sarò sempre un esempio per loro"

"Vedranno sempre il loro papà come un esempio, mi vedono ogni giorno in quello che faccio, a casa, in allenamento o in una partita. Mi vedono lavorare molto – spiega orgoglioso il campione di Madeira – In questo momento Cristiano vuole diventare un calciatore, ma non gli metto troppa pressione. Ha 14 anni, ha già la pressione di essere il figlio di Cristiano Sr. Lasciamogli fare i suoi errori, ma spero che in futuro possa essere un giocatore professionista. Se non diventa un giocatore, forse farà un altro lavoro, ma lo sosterrò sempre. Non possiamo fare pressione sui nostri figli perché siamo famosi".

Non gli metterà pressione, ma intanto in passato gli aveva spiegato come funzionano le cose a casa Ronaldo: "Voglio dargli il meglio, ma voglio anche che soffra un po' come ho fatto io per raggiungere ciò che vuole essere. Ha un grande talento anche come calciatore, ma voglio motivarlo, spingerlo come ho spinto me stesso. I miei figli hanno tutto facile, non devono sacrificare molto per ottenere ciò che vogliono. Ma devono essere umili. Devono lavorare sodo".

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