Cristiano Ronaldo e il tempo sospeso: super gol di testa al Parma un anno dopo quello alla Sampdoria
365 giorni dopo. Dallo stacco di testa di Marassi a quello del Tardini. Due gesti diversi tra di loro ma che hanno un'unica costante: Cristiano Ronaldo e il gol. Il numero 7 della Juventus contro il Parma ha mostrato ancora una volta uno dei pezzi forti del repertorio e ha siglato una doppietta che ha messo in cassaforte in match, dominato in lungo e in largo dalla squadra di Andrea Pirlo. Il portoghese non aveva per niente digerito la sua brutta prestazione contro l'Atalanta e nell'anticipo della 12a giornata di Serie A 2020/2021 contro i ducali ha scaricato tutto quello che aveva accumulato nei giorni scorsi: doppietta, secondo posto in classifica acciuffato in attesa delle altre gare e altri record infranti. Per iniziare, potremmo sottolineare come nel 2020 CR7 abbia segnato 41 gol in 38 presenze, di cui 33 in 28 apparizioni in Serie A, 6 in 6 in Champions e 2 in 4 in Coppa Italia. Ronaldo è uno dei quattro giocatori ad aver segnato almeno 33 gol in un anno solare nella storia della Serie A e meglio di lui hanno fatto solo Gunnar Nordahl (36 nel 1950) e Felice Borel (41 nel 1933, proprio con la Juve). Inoltre, Cristiano ieri ha eguagliato Omar Sivori, ovvero l’ultimo giocatore a segnare 33 gol in un anno in Serie A nel 1961.
C'è poco da aggiungere sui numeri dell'attaccante della Juventus, sono lì che parlano da soli. Cristiano Ronaldo non fa più notizia perché ogni cosa che fa appare normale amministrazione ma c'è questo "tempo sospeso" che ormai sembra appartenergli. Così come dodici mesi fa contro la Samp, anche ieri CR7 ha preso l'ascensore e ha infilato di testa il pallone nella porta avversaria ma ciò che colpisce è il modo in cui riesce a restare in sospensione e come riesce ad indirizzare la palla dove preferisce. Più che il gol di Genova, quello di ieri ha ricordato quello in finale di Champions League contro il Chelsea, ai tempi del Manchester United: era il 2008 e il lusitano aveva 12 anni in meno ma il risultato è sempre lo stesso.
Si sono sprecati paragoni con altri sport, dall'atletica al basket, per analizzare questo modo di restare in aria ma non è possibile fare similitudini con altri atleti in merito a questo fondamentale perché lo sviluppo del gesto è differente in ogni disciplina. Ronaldo quando salta per colpire il pallone di testa appare padrone del tempo che ha davanti e nessuno può essergli d'intralcio. La forza fisica sprigionata attraverso un timing perfetto nell'esecuzione del gesto gli permette di essere sempre un passo avanti al suo marcatore. Un "tempo sospeso " che, ormai, gli appartiene di diritto.