Cristiano Ronaldo durissimo con suo figlio: “Voglio che soffra come ho fatto io”
Spesso nello sport si parla di durezza mentale, ovvero la condizione dell'animo del campione che è forgiata nella sofferenza e scolpita nella pietra. È la componente che fa la differenza tra un buon giocatore ed un fuoriclasse capace di reagire a qualsiasi difficoltà. Il più delle volte è la vita stessa a creare una corazza per l'uomo prima che per lo sportivo. Cristiano Ronaldo è uno che sull'autodisciplina e sul chiedere spietatamente il massimo da se stesso ci ha costruito una carriera che lo ha portato a vincere cinque Palloni d'Oro. Ma non tutto è stato facile per lui, prima che esplodesse allo Sporting e poi spiccasse il volo per Manchester.
Ronaldo ora vuole essere il miglior padre possibile per i suoi figli e instillare in loro la stessa fame ed etica del lavoro che lo hanno portato ad essere diverso dagli altri e vincere tutto. Non sarà un compito facile, visto che il loro padre è diventato il primo miliardario della storia del calcio – secondo Forbes, tra guadagni dentro e fuori dal campo – vive in splendide ville, vola su un jet privato e possiede una scuderia di 20 macchinoni tra cui Rolls-Royce, Ferrari e Bugatti.
"Hanno tutto facile – ha raccontato un po' di tempo fa il portoghese al Daily Mail – Hanno computer, hanno del buon cibo in tavola, non devono sacrificare molto per ottenere ciò che vogliono. Ma devono essere umili. Devono lavorare sodo. Devono rispettare le persone". Ronaldo un giorno ha portato il figlio maggiore Cristiano Jr nel minuscolo monolocale di Lisbona in cui viveva un tempo, per mostrargli da dove veniva: "Le stesse persone lavoravano lì nell'edificio. E le signore hanno iniziato a piangere quando mi hanno visto. E ho portato Cristiano nella mia stanzetta e ho detto: ‘Papà ha vissuto qui per due anni'. Lui pensava che stessi scherzando. ‘No – ho risposto – Papà non scherza. Ho vissuto qui'".
Cristiano Jr gioca anche lui a calcio ed è molto promettente, ma la tecnica da sola non basta, serve altro. Ronaldo sa esattamente cosa: "Voglio dargli il meglio, ma voglio anche che soffra un po' come ho fatto io per raggiungere ciò che vuole essere. Ha un grande talento anche come calciatore, ma voglio motivarlo, spingerlo come ho spinto me stesso". Durezza mentale, dicevamo, CR7 è un docente della materia. Solo così si può arrivare a dire ancora alla sua età: "Sono dipendente dalla vittoria. Fa parte del mio sacrificio, della mia ossessione di vincere. Lavoro per quello". Cristiano Jr sa cosa lo aspetta.