Cristiano Ronaldo deferito per il brutto gesto verso il piccolo tifoso, ora rischia grosso
Condotta impropria e violenta. La Football Association non fa sconti, nemmeno se ti chiami Cristiano Ronaldo: ha deferito ufficialmente il calciatore del Manchester United per l'increscioso episodio di cui fu protagonista nella scorsa stagione quando, al termine della partita contro l'Everton, uscendo dal campo diede un colpo sulla mano di un giovane tifoso, gli fece cadere il telefono danneggiandolo con un pestone. Cinque mesi dopo quell'attimo di follia adesso rischia una squalifica severa oltre a un'ammenda.
Jacob Harding è il ragazzo, tifoso dei Toffees, che si trovava vicino alle transenne adiacenti al corridoio dove transitano i giocatori diretti verso il tunnel dello stadio. CR7, deluso e ancora nervoso per la sconfitta (1-0), reagì malissimo dinanzi a un gesto usuale e per nulla invadente: scattare una foto al campione che passava nei pressi.
Le immagini e i video di quel momento destarono scalpore. Le lacrime del ragazzo per il torto subito, il suo smartphone a terra e lesionato, il rammarico della madre e, più ancora, la riprovazione nei confronti del portoghese alimentarono le polemiche per quell'atteggiamento impulsivo, esagerato, sconveniente e – secondo alcuni – anche irresponsabile. Nei mesi scorsi il cinque volte Pallone d'Oro è stato indagato e poi richiamato e ammonito dalla polizia: non una vera e propria incriminazione ma una sorta di avvertimento che può tramutarsi in altro (e di più grave) qualora dovesse accadere qualcosa di simile.
L'ex di Real e Juventus provò anche a scusarsi per quel raptus che non gli fece (e non gli fa) onore. Si dichiarò prima pubblicamente: in un messaggio su Instagram ammise che per quanto non sia sempre possibile "gestire le emozioni in momenti difficili" bisogna sempre essere "rispettosi, pazienti e dare l'esempio a tutti i giovani". Si disse pronto a invitare il giovane tifoso a Old Trafford e a incontrarlo ma ricevette il no secco della madre, Sarah Kelly.
La storia ebbe un seguito, a raccontarlo fu proprio la donna che rivelò il contenuto di una telefonata con il 7 dei Red Devils. Dieci minuti di dialogo durante il quale il calciatore gli sembrò "l'uomo più arrogante con cui abbia mai parlato". Il motivo? Il tono, l'approccio e – cosa peggiore – la gaffe commessa dalla stella lusitana che non si era accorta chi fosse realmente il suo interlocutore. "Continuava a chiamarmi Jack e non conosceva nemmeno il mio nome e io gli dissi: Mi chiamo Sarah… e lui replicò: Oh, Sarah, mi dispiace".
La conversazione iniziata con le migliori intenzioni finì male. Da un lato c'era CR7 che chiariva di non essere "un cattivo padre" e ricordava della sua adolescenza difficile per la morte del genitore. Dall'altro la donna, madre del 14enne, che proprio non poteva perdonare quello sgarbo. "Jake è un ragazzo autistico ed è stato aggredito da un giocatore di calcio, è così che la vedo io da mamma". E aggiunse che per suo figlio, che alla partita era voluto andare per vedere Cristiano Ronaldo perché suo fan, quell'episodio fu scioccante. "No, mamma, non lo voglio più rivedere", la replica del ragazzo.