Cristiano Ronaldo calciatore del secolo: “Mi mancano i fischi dei tifosi, mi danno carica”

Calciatore del secolo. A Cristiano Ronaldo mancava solo questo titolo per consacrarsi come leggenda vivente di un'epoca. È partito dall'isola di Madeira, in Portogallo, e da lì è arrivato in vetta macinando record su record. Sorride e, dopo aver ricevuto il premio al Globe Soccer Awards battendo Messi, si lascia sfuggire la più classica delle battute: "I record? Bello farne tanti ma solo loro che inseguono me…". Dal palco scintillante di Dubai ringrazia la famiglia, la fidanzata Georgina Rodriguez (seduta tra il pubblico), i compagni di squadra di tutte le squadre che lo hanno aiutato a diventare ‘player of the century'.
CR7 è in forma smagliante: perfetto ed elegante nell'abito scelto per la cerimonia; brilla di luce riflessa, ma non è solo la sua persona… basta dare un'occhiata agli accessori che indossa. Anello, bracciale, orologio hanno un valore inestimabile. Il campione portoghese, però, lascia che siano parole umili ad accompagnare l'ennesimo riconoscimento della carriera. "Senza i miei compagni, senza una squadra forte, non avrei potuto fare tanto e conquistare tutti questi premi. A 36 anni amo ancora tanto il calcio e non mi stanco mai di fare sempre meglio".

Il calcio gli ha dato tutto: successo, fama, ricchezza. Lui, però, è rimasto sempre lo stesso: allenamenti duri, concentrazione massima, ambizione e sacrificio sono ancora oggi il pane quotidiano di un atleta che vuole essere sempre al top. "Faccio le stesse cose e spesso gli stessi esercizi da quindici anni. A volte arrivo a casa alle 2 del mattino, faccio un massaggio alla spa per recuperare". Potesse fermare il tempo, lo farebbe ma c'è un limite "umano" a tutto anche per lui che in terra è una delle divinità odierne del pallone.
Una nota stonata, però, c'è. La pandemia da coronavirus ha reso gli stadi dei tempi spogli: senza il cuore pulsante dei tifosi, senza il loro incitamento non è la stessa cosa. Ronaldo va oltre e ammette: "Rispettiamo i protocolli perché la salute è importante ma giocare in uno stadio vuoto è noioso. Mi piace anche quando i tifosi avversari mi fischiano. E quando faccio gol contro le altre squadre mi fanno buu… è una cosa che mi dà maggiore forza".