“Cristiano Ronaldo andava espulso”, il grave fallo di gioco commesso su Cragno
"Irrati è andato in confusione sulla spiegazione dell'episodio che ha visto coinvolti Cristiano Ronaldo e Cragno". L'ex arbitro, Luca Marelli, non una giri di parole né si impegola in particolari difese d'ufficio quando commenta uno dei casi più controversi delle ultime settimane e, al tempo stesso, muove obiezioni nei confronti del direttore di gara ospite della Domenica Sportiva.
Per capire cosa è successo bisogna azionare la sequenza videoclip e portarla indietro fino al 14 marzo scorso, giorno della sfida di campionato tra Cagliari e Juventus. I bianconeri arrivano a quel match ancora scottati dall'eliminazione subita in Champions nel doppio confronto con il Porto. CR7 è altrettanto nervoso sono solo perché ha abbandonato la Coppa ancora una volta in anticipo (era successo agli ottavi anche col Lione l'anno prima) ma anche per le critiche ricevute a causa del modo poco ortodosso di stare in barriera in occasione della rete su punizione che, di fatto, consegnerà la qualificazione ai lusitani.
È il 14° minuto, il portiere del Cagliari esce per deviare un cross in area. Ronaldo tenta l'intervento entrando a gamba tesa, col piede a martello e ad altezza del volto dell'avversario. Lo centra in pieno, abbattendolo. Il numero uno dei sardi resterà in campo ma avrà bisogno di qualche minuto di tempo per riprendersi dal brutto colpo e del soccorso dello staff medico per medicare un taglio sul mento. Per l'arbitro Calvarese quell'intervento va punito solo con un cartellino giallo (nemmeno il Var interviene a correggere la decisione), CR7 se la cava per il rotto della cuffia avendo rischiato un'espulsione. È una situazione che si rivela decisiva visto che il cinque volte Pallone d'Oro, dopo il vantaggio iniziale, segnerà altro 2 gol portando il risultato sullo 0-3 e chiudendo virtualmente l'incontro.
Il regolamento è molto chiaro al riguardo e fa riferimento a quegli episodi da sanzionare con severità quando si mette in pericolo l'incolumità dell'avversario e rientra nella casistica del ‘Grave fallo di gioco'.
Un tackle o un contrasto – si legge – che mette in pericolo l’incolumità di un avversario o commesso con vigoria sproporzionata o brutalità deve essere sanzionato come grave fallo di gioco. Qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata o che metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco.
Secondo la versione dei fatti spiegata da Irrati, invece, la decisione di Calvarese e dei suoi collaboratori in cabina di regia (al Var c'erano Chiffi e Galletto in qualità di assistente) è stata giusta. E lo ha spiegato durante l'intervento alla Domenica Sportiva: "Nessuno aveva protestato perché lo scontro era stato percepito come un contrasto di gioco – le parole di Irrati -. È chiaro che poi se ci si sofferma sull’immagine rivista a frame rallentati cambia il discorso e la percezione. Tutti in campo avrebbero avuto la stessa percezione di uno scontro fortuito. Al Var c’è un arbitro che credo abbia fatto una valutazione più da campo che da televisione o da Var".
I tifosi del Milan protestarono: per un fallo simile Rebic (entrata su Danilo) venne espulso e squalificato. Luca Marelli, ex arbitro, nel corso della trasmissione Tutti Convocati, in onda su Radio 24, è tornato sul controverso episodio facendo chiarezza: "Irrati è stato molto bravo alla Domenica Sportiva, ma sulla spiegazione dell'episodio Ronaldo – Cragno è andato in confusione. La Can lo ha ritenuto un fallo da espulsione perché grave fallo di gioco".