Cristiano Ronaldo “ammonito” per il gesto inconsulto contro un giovane tifoso dell’Everton
Cristiano Ronaldo sta vivendo il momento peggiore della carriera. Non avrebbe mai immaginato che il suo ritorno al Manchester United – dopo la delusione del periodo alla Juventus – sarebbe stato così difficile fino a esplodere con la mancata qualificazione in Champions e alla volontà di lasciare Old Trafford. Ha chiesto al suo agente, Jorge Mendes, di trovargli una sistemazione adeguata: un club che gli garantisca la possibilità di calpestare ancora il grande palcoscenico della Coppa più importante a livello continentale.
Ma ha ricevuto tanti dinieghi: il costo elevatissimo dell'ingaggio s'è rivelato un ostacolo insormontabile anche per società molto ricche (come il Bayern Monaco). E CR7 s'è trovato nella scomoda situazione di sentirsi separato in casa, al punto da essere messo fortemente in discussione dai compagni di squadra (stufi per i suoi atteggiamenti da ‘prima donna') e arrivare a consumare i pasti da solo.
Perfino il tecnico, Erik ten Hag, che inizialmente s'era detto pronto a spendersi per cercare di ricucire il rapporto, ha alzato bandiera bianca e dato il via libera alla cessione del campione. Vuole andare via, inutile trattenerlo a queste condizioni e in una situazione del genere. Dove andrà? Lo si saprà al momento opportuno e allora – come annunciato dalla stella portoghese – spiegherà la sua versione dei fatti, smentendo ogni "bugia" (così l'ha definita) punto per punto.
Nel bailamme di chiacchiere e indiscrezioni, sotto la cenere c'è dell'altro fuoco che arde. E che lascia l'ex Real sotto i riflettori. Scorie della scorsa stagione, un brutto gesto provocato dalla rabbia e dal nervosismo che assalì Ronaldo all'uscita dal campo al termine del match perso contro l'Everton a Goodison Park. Mentre lasciava il rettangolo verde ebbe un atteggiamento non da Pallone d'oro: a un ragazzo che gli porgeva il telefonino per un selfie diede un colpo sulla mano e gli danneggiò il cellulare.
La reazione fece discutere, alimentò critiche durissime nei suoi confronti in Rete. Il racconto della madre del 14enne autistico rese più severa riprovazione e biasimo verso il calciatore. "Mio figlio è sotto shock", disse spiegando come lo considerasse un mostro ("non voglio più vederlo"). Quell'episodio accaduto ad aprile scorso non si è chiuso con le semplici scuse. Ronaldo fece ammenda per quell'atto, ammettendo pubblicamente di aver sbagliato.
Non è mai facile affrontare le emozioni in momenti difficili come quello che stiamo attraversando – le sue parole condivise in un post su Instagram -. Ma bisogna essere rispettosi, avere pazienza ed essere d'esempio per i più piccoli. Vorrei scusarmi per il mio comportamento e, se possibile , invitare il tifoso a guardare una partita all'Old Trafford in segno di ‘fair play' e sportività.
CR7 riconobbe la colpa ma non bastò. La vicenda ha avuto un seguito anche giudiziario e si è chiusa solo oggi, a distanza di quattro mesi da allora. Un comunicato della polizia del Merseyside ha chiarito qual è stata la sanzione presa nei confronti del calciatore: si tratta di un "avvertimento condizionale", un tipo di ammonimento che le forze dell'ordine adottano nei confronti delle persone che non hanno precedenti per reati minori. È un provvedimento a cui si arriva dietro ammissione di colpa, evitando di finire in giudizio, compresa la "riparazione del danno".
Un "avviso condizionale" è un tipo di avvertimento che la polizia usa spesso contro persone senza precedenti per reati minori , come disegnare graffiti, come descritto dal governo del Regno Unito sul suo sito web ufficiale. La persona ammonita deve ammettere di aver commesso il reato, accelerando così il procedimento giudiziario ed evitando di andare in giudizio.