Cristiano Ronaldo alla Juve ha smesso di essere un animale da Champions: è la fine di un’era
Questa volta è mancato proprio lui all'appello. Se nelle ultime due edizioni Cristiano Ronaldo era stato l'uomo che aveva tenuto la Juventus in gioco, cercando di traghettarla verso l'élite del calcio europeo, contro il Porto è stato lui a tradire le attese più di altri. Il fuoriclasse portoghese ha avuto un impatto poco incisivo nel doppio scontro degli ottavi di finale della Champions League 2020-2021 e sull'eliminazione dei bianconeri dal massimo palcoscenico continentale questa volta c'è anche la sua firma.
Dopo la terza uscita consecutiva tra ottavi e quarti la storia d'amore di Cristiano Ronaldo e la Champions League sembra essere alquanto in difficoltà. Il capocannoniere di tutti i tempi della massima competizione e detentore di cinque titoli, tre dei quali conquistati di fila, da quando ha lasciato il Real Madrid con il trofeo sotto il braccio, non ha più superato i quarti di finale e, come già detto, nelle ultime tre edizioni non è mai riuscito ad accedere alle semifinali, cosa che non accadeva dal 2006.
Anche la sua incisività sotto porta è diventata molto inferiori rispetto all'esperienza di Madrid. il portoghese non segna più tanti gol in Champions League con la maglia della Juventus come quando giocava con la Casa Blanca e sono i numeri a dirlo: nella sua ultima stagione con i merengues Cristiano ha segnato più gol (15) di quanti ne abbia fatti nei tre anni di Champions League con la Vecchia Signora (14). Nel triennio a Torino i gol europei di CR7 sono stati 6 il primo anno, 4 il secondo e 4 il terzo.
Ronaldo è passato da otto semifinali consecutive con il Real Madrid a non superare più i quarti di finale per tre anni consecutivi sempre contro rivali sempre inferiori sulla carta (Ajax, Olympique Lione e Porto) ma che gli hanno impedito di arrivare a giocarsi il trofeo fino alla fine. È la fine di un'era?