Cristiano Ronaldo a petto in fuori contro le critiche: “Bugie contro di me ma io sono d’acciaio”
Sicuro di sé. Per nulla turbato dai venti di guerra (legale) che spirano da Manchester. Sorridente in campo, durante gli allenamenti col ‘suo' Portogallo. Spavaldo in conferenza stampa dove, afferma "sono a prova di proiettile". Così appare Cristiano Ronaldo che in Qatar è giunto nel pieno della bufera mediatica scatenata dalla sua intervista di rottura con i Red Devils.
Lo criticano? Gli fanno un baffo… anzi, dice, trae forza vitale dagli attacchi che riceve (e sta ricevendo). Parla dall'alto della sua fierezza e dello status di campione che ha vinto tutto (o quasi… gli manca il Mondiale), che non deve chiedere mai, che se ne frega delle chiacchiere e si rivolge impavido alla stampa. "A volte scrivete verità, a volte raccontate bugie". E tira dritto per la sua strada. "Non mi preoccupo di ciò che pensa la gente. Parlo quando voglio farlo. Tutti sanno chi sono e ciò in cui credo".
CR7 scenderà in campo giovedì prossimo contro il Ghana ma più che l'aspetto sportivo e quello statistico (è alla quinta Coppa del Mondo della carriera) a tenere banco sono la situazione personale, la vicenda contrattuale che lo riguarda direttamente, l'ombra che la sua esposizione può fare alla nazionale ai Mondiali. Non c'è rischio sia messa in cattiva luce né che resti abbagliata di riflesso. "Il timing è sempre il timing – ha aggiunto parlando dell'intervista che ha destato scalpore per le frasi sul club e il tecnico, ten Hag – Da parte vostra è semplice vedere come possiamo sceglierlo…".
Ronaldo ne ha per tutti: al tiro bersaglio nei suoi confronti replica mettendosi a petto in fuori. Non teme il sibilo delle pallottole. "Sono corazzato, ho un giubbotto d'acciaio addosso – dice e approfitta delle domande per smentire anche le voci sul rapporto con i colleghi di selezione -. Smettetela di chiedere cose su di me ai miei compagni di squadra. Cancelo? Stavo solo provando a incoraggiarlo perché era un po' giù di morale. E con Bruno Fernandes stavamo scherzando… il suo aereo era giunto in ritardo e gli avevo chiesto se avesse preso una barca".
A 37 anni, il cinque volte Pallone d'Oro può mettere la ciliegina sulla torta a un percorso sportivo prodigo di soddisfazioni per se stesso e per le formazioni di cui ha indossato la maglia. In Qatar può diventare il primo giocatore della storia a segnare in cinque diversi Mondiali e – se anche la fortuna girerà dalla sua parte – riuscirà anche ad alzare il trofeo più ambito. "Se lo faccio in finale e con un mio gol contro l'Argentina mi ritiro anche subito", disse scherzando nel colloquio con Piers Morgan.
Adesso il tono è diverso e quando gli chiedono dell'eterno dualismo con Lionel Messi chiude l'argomento con eguale sfumatura. "Sono convinto che la discussione continuerebbe anche se la vincessi – ha aggiunto Ronaldo -. Ci sono persone a cui piaccio di più e ad altre di meno… ma sono le prime a motivarmi, non i soldi. È un po' quello che accade nella vita di tutti i giorni, c'è chi preferisce le bionde e chi le more… Credo nella vittoria finale ma bisogna pensare gara dopo gara, a partire dal Ghana.".
Come si sente Ronaldo? Accenna un sorriso che sembra una smorfia: "A 37 anni e 8 mesi cos'altro devo dimostrare dopo tutto quello che ho fatto e vinto. Vincere il Mondiale è un sogno ma se non accadrà sarà comunque orgoglioso della mia carriera". Il resto, sono fatti suoi.