Cristiano Ronaldo a capo di un clan nello spogliatoio del Portogallo: stanati gli 8 nomi
Il giorno dopo l'addio consensuale tra Fernando Santos e il Portogallo sono due le notizie più gettonate dai media lusitani. Chi prenderà il posto del commissario tecnico della nazionale (tra i nomi che circolano ci sono quelli di José Mourinho, più gettonato, oltre a Paulo Fonseca e Paulo Sousa) e l'altra, che in qualche modo è collegata, fa riferimento a una presunta fronda all'interno dello spogliatoio lusitano.
l'ex allenatore si è congedato salutando "tutti i giocatori, nessuno escluso". Un'affermazione che aveva già lasciato filtrare come all'interno del gruppo reduce dai Mondiali in Qatar ci fossero più anime. Che quella compattezza spesso enunciata in conferenza stampa in realtà aveva molte crepe. Che, complice anche la gestione di CR7, quelle incrinature si sono trasformate in lesioni strutturali gravi… fino a quando la selezione (e con lei la sua guida) non è collassata.
Sarebbero otto i calciatori identificati come appartenenti al "clan" capeggiato da Cristiano Ronaldo. Nessuno di loro ha dedicato un messaggio di saluto al ct dimissionario: Diogo Costa, José Sá, António Silva, João Palhinha, Rúben Neves, Ricardo Horta e Rafael Leão. Potrebbe essere questa la spiegazione più plausibile alla conclusione dell'esperienza di Santos. Era arrivato dopo il fallimento dei Mondiali 2014 in Brasile, quando il Portogallo di Bento venne eliminato ai gironi, e con lui al timone della squadra sono arrivati 2 titoli (Europei 2016, Nations League 2018-2019).
In Coppa del Mondo è uscito agli ottavi nel 2018, nei quarti nell'ultima edizione che lo ha visto soccombere al cospetto del Marocco che – dopo aver fatto fuori Belgio (ai gironi), Spagna e Portogallo s'è fermato contro la Francia a un passo dalla finale.
Pepe, quello che ha fallito di un soffio il pareggio con il Marocco, ha dato il buon esempio ed è stato tra i primi a reagire all'annuncio dell'allenatore. Assieme a lui si sono uniti Bernardo Silva, William Carvalho, Bruno Fernandes e Guerreiro che hanno trascinato la parte restante di quelli che figuravano tra i convocati per la Coppa del Mondo. Vitinha e Gonçalo Ramos si sono limitati a condividere sui social il post della federazione.
Chiunque arriverà in panchina dovrà anzitutto mettere ordine all'interno della rosa tra ‘vecchi' e nuovi e fare una scelta precisa per inaugurare un nuovo ciclo senza ombre (a settembre ci sono le prime partite di qualificazione agli Europei): decidere cosa fare di CR7.
Equivoco che s'è ripercosso tra le polemiche anche sull'ex commissario tecnico, criticato per aver lasciato il cinque volte Pallone d'Oro fuori dai titolari contro i nord-africani. "Il sogno è stato bello finché è durato – aveva scritto l'ex Manchester United nel messaggio a margine dei Mondiali -. Adesso speriamo che il tempo sia buon consigliere e permetta a ognuno di trarre le proprie conclusioni".
Proprio quest'ultima frase, abbinata allo sfogo della compagna, Georgina Rodriguez, che aveva parlato di amicizia tradita (da parte del commissario tecnico rispetto al suo calciatore più importante) e fiducia mal riposta ("non puoi difendere qualcuno che non se lo merita, la vita ci dà lezioni"), aveva confermato come oltre alla comprensibile delusione ci fosse dell'altro, di tossico e avvelenato.