Criscito torna al Genoa con uno stipendio da 2mila euro: deve togliersi un peso dalla coscienza
Duemila euro al mese o poco più. Il minimo sindacale per un calciatore come stabilito dalle norme federali. È lo stipendio che il Genoa verserà a Domenico "Mimmo" Criscito fino al termine della stagione. In totale guadagnerà (al netto delle tasse) 13 mila 600 euro e rotti, la cifra che in tabella si avvicina alla voce "addestramento tecnico" per i ragazzi del 2003.
Il difensore campano, di anni ne ha 36, e ha accettato di tornare al Grifone in Serie B per una somma simbolica. Quando s'è trattato di sedersi al tavolo e discutere non ha perso tempo, né posto condizioni particolari, né calcato la mano. L'ha stretta e dato la propria parola, avrebbe fatto il possibile per riportare i rossoblù (attualmente terzi) in Serie A. Nel 2005 fece qualcosa di simile Damiano Tommasi, ex calciatore e presidente dell'AIC oggi sindaco di Verona: il ginocchio gli era esploso e, una volta ristabilito fisicamente, si rimise in discussione partendo da zero e chiudendo con la Roma un accordo da 1500 euro al mese.
Un debito d'onore e una necessità di rosa hanno fatto sì che i pianeti si allineassero e Criscito mettesse di nuovo addosso la casacca della squadra alla quale ha dedicato buona parte della carriera (274 match, 30 gol, 13 assist). Ora può anche togliersi gli schiaffi da faccia e un peso dalla coscienza, perché certe cose ti restano dentro anche se hai spalle abbastanza larghe e i capelli bianchi: il calcio di rigore sbagliato nel derby con la Sampdoria il 30 aprile 2022 (35ª giornata) che al Genoa costò una sconfitta sanguinosa (1-0) e la retrocessione tra i cadetti.
Magari il prossimo sarà quello decisivo per la promozione: sarebbe l'epilogo migliore, quasi da film, per chiudere il cerchio in bellezza. E poi chissà… inizierà il suo percorso di allenatore nelle giovanili del Genoa, laddove tutto era cominciato nel 2002.
Il club aveva bisogno di un terzino sinistro per colmare il vuoto lasciato da Pajac (operato a ottobre al ginocchio sinistro per la lesione del legamento crociato, il suo rientro è lontano), lui voleva rientrare in Italia dopo la breve esperienza a Toronto. In Canada c'era andato alimentando la colonia italiana con Lorenzo Insigne e Federico Bernardeschi.
L'avventura dall'altra parte del mondo è durata una manciata di mesi, 16 partite e il sogno sfumato di agganciare i playoff nonostante i rinforzi eccellenti (e costosi) arrivati dall'Italia. A novembre scorso ha fatto di nuovo i bagagli ed è rientrato a "Zena", contro la Roma in Coppa Italia è stato convocato dal tecnico Gilardino e potrebbe riassaporare l'aria che tira al Ferraris. Aria di casa sua.