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Courtois si scaglia contro il ct del Belgio: “Tedesco non ne poteva più di parlare con me”

Courtois racconta cosa è andato storto in Qatar nel rapporto con Tedesco: “Non c’è rispetto o non mi apprezzava, è scattato qualcosa dentro me”
A cura di Ada Cotugno
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I nervi in casa Belgio sono più tesi che mai: a un anno esatto dalla fine dei Mondiali in Qatar la ferita brucia ancora per Thibaut Courtois che proprio durante il torneo era stato protagonista di una brutta vicenda di spogliatoio che aveva spaccato completamente la squadra.

Il portiere del Real Madrid si sta riprendendo dopo la rottura del crociato e non parteciperà ai prossimi Europei, ma al portale belga Sporza ha voluto raccontare tutto ciò che sta accadendo all'interno della sua nazionale, spiegando anche cosa è successo in Qatar: "Vorrei innanzitutto chiarire che non c’entra nulla la fascia di capitano. Molti hanno parlato per avere il loro minuto di gloria, ma pochi erano interessati alla mia versione dei fatti. Lukaku mi ha chiesto come sono andate veramente le cose. È uno dei pochi che ne ha parlato correttamente in tutte le sue conferenze stampa. Se la mia fuga fosse stata una questione per il ruolo capitano, me ne sarei già andato a marzo, quando Tedesco scelse De Bruyne come capitano".

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Ed è proprio il commissario tecnico del Belgio il primo contro cui Courtois punta il dito. La scelta dei capitani -lui, De Bruyne e Lukaku – è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma l'allenatore non ha fatto nulla per sistemare la situazione: "L’allenatore della nazionale non mi è venuto a parlare con me nemmeno una volta. Anzi sì, un minuto prima dell’allenamento per chiedere come sono andate le cose a Madrid, tutto qui. In quel momento ho pensato: qui sta succedendo qualcosa di strano. Il sabato della partita, poche ore prima del calcio d’inizio, Tedesco chiamò me e Lukaku. Quando mi ha detto che Romelu era capitano contro l’Austria e io ero capitano contro l’Estonia, è scattato qualcosa dentro di me. Non funzionava più. Il fatto di non sentire più l’apprezzamento della federazione e dell’allenatore ha fatto esplodere qualcosa dentro di me".

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"Tedesco non ci ha pensato un solo istante. Per me questo significa che non c’è rispetto o non mi apprezzava", ha continuato il portiere belga che ha svelato gli altarini sul suo rapporto con il ct. Tra i due non c'è più stato un chiarimento: "Quella sera ho parlato con Vercauteren fino alle quattro e mezza. Riguardo la nazionale, le cose del mio club, il sistema, tutto. Ma Tedesco se ne andò dopo 15-20 minuti: non ne poteva più di parlare con me".

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