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Costo, ingaggio ed esperienza: tutti i dettagli dell’operazione Giroud al Milan

Olivier Giroud è il classico giocatore ‘pronto subito’ che può fare la differenza. Il Milan lo ha messo in cima alla lista delle preferenze per la prossima stagione: fallito l’esperimento Mandzukic, il francese può rappresentare un’utile alternativa a Ibrahimovic. E i dettagli economici dell’affare lo rendono un ottimo affare per il rapporto qualità/prezzo.
A cura di Maurizio De Santis
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Olivier Giroud. È il nome che ronza in testa al Milan. L'attaccante francese del Chelsea ha il contratto in scadenza e può arrivare in rossonero a parametro zero. Chiede uno stipendio da cinque milioni netti a stagione ma i benefici fiscali del ‘decreto crescita' aiutano a mitigare (per le casse) anche le pretese della punta. Fallito l'esperimento Mandzukic, il ‘diavolo' ha individuato nell'ex Arsenal il calciatore che può rappresentare un'utile alternativa a Ibrahimovic.

‘Usato garantito'. Lo svedese, 39enne, alle prese con l'ennesimo infortunio resta una pedina fondamentale all'interno del gruppo ma per il futuro la squadra ha bisogno di maggiori certezze. Ecco perché il bomber transalpino sembra la figura perfetta: ha esperienza internazionale, è forte e fisicamente integro, il fiuto del gol non gli manca di certo (a Londra ne ha realizzati 6 in 8 presenze in Champions tra le fila dei Blues) e si può prendere a ‘prezzo di costo'. Se vuoi alzare l'asticella della competitività il francese è il classico giocatore ‘pronto subito' che può fare la differenza. Ne è perfettamente cosciente anche il commissario tecnico, Didier Deschamps, che lo ha voluto nella rosa dei ‘galletti' in vista del prossimo Europeo.

Cosa chiede Giroud. Se la parte economica non rappresenta un problema c'è ancora un altro dettaglio lasciato filtrare dallo stesso calciatore (ne dà notizia la Gazzetta dello Sport): dopo aver accettato un ruolo di secondo piano nel Chelsea in questa stagione, Giroud chiede maggiore spazio, la possibilità di essere in campo con buona continuità, avere più opportunità per raggiungere continuità di gioco e di rendimento. Il suo score spiega bene quale sia l'insoddisfazione del francese: 17 presenze in Premier League per un totale di 746 minuti giocati (circa un tempo a match), 8 volte titolare, in 9 occasioni è entrato dalla panchina anche a risultato acquisito. È lui l'uomo giusto? Può darsi. Prima, però, c'è da chiudere il campionato con la Champions in tasca.

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