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Così l’Udinese finanzia il Watford: banche e scambi di calciomercato in famiglia

Gli ultimi trasferimenti tra Udinese e Watford, club della famiglia Pozzo, hanno generato 24 milioni di crediti, ceduti dagli inglesi a Macquarie Bank per ottenere liquidità.
A cura di Benedetto Giardina
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In famiglia, quando si può, ci si aiuta sempre. Anche quando si parla di calcio e le sorelle in questione sono due società, in due campionati diversi e di due nazioni diverse. Da anni, ormai, il legame di "parentela" tra Udinese e Watford produce scambi e operazioni di mercato da un club all'altro, con ritorni di fiamma e giocatori che di fatto non escono mai dal radar della famiglia Pozzo. Più degli intrecci in sede di campagna acquisti, però, è rilevante cosa ne deriva da questi movimenti. Perché di fatto, spostando giocatori dall'Italia all'Inghilterra, si generano crediti, che da soli non bastano ad un club come il Watford, retrocesso in Championship e bisognoso di liquidità.

Da Deulofeu a Masina, i crediti ceduti dal Watford

Lo scorso 11 ottobre, il Watford ha stipulato tre accordi separati con Macquarie Bank. Si tratta di accordi per la cessione di crediti, che il club inglese di proprietà dei Pozzo vanta nei confronti dell'Udinese, altra società controllata dai Pozzo. Le operazioni in questione hanno un valore complessivo superiore ai 24 milioni di euro e riguardano trasferimenti di giocatori da una società all'altra, attualmente tutti in forza al club friulano: Deulofeu, Pereyra e Masina, ceduti in sessioni differenti di mercato dal Watford all'Udinese. Ma gli Hornets, retrocessi in Championship al termine della passata stagione, hanno bisogno di liquidità per affrontare il campionato di seconda serie. Quindi che si fa? Pozzo (in quanto Watford) cede i crediti derivanti da questo scambio "in famiglia" per farsi prestare i soldi da una banca, che nel mondo del calcio ormai da anni prende parte ad operazioni di questo genere.

Adam Masina è l'ultimo ad aver fatto il percorso Watford-Udinese
Adam Masina è l'ultimo ad aver fatto il percorso Watford-Udinese

Non è la prima volta, tra l'altro, che Udinese e Watford adottano questo schema. Sempre con Macquarie Bank nel mezzo, a prestare soldi agli inglesi in cambio di un credito atteso dai bianconeri. Già nel 2017, infatti, si è verificata una situazione identica: Behrami passa dal Watford all'Udinese nel mese di agosto e a dicembre e il club, allora militante in Premier League, cede a dicembre un credito da 2 milioni di euro all'istituto di credito. Stavolta, invece, le cifre in ballo sono ben più sostanziose. Il credito vantato per il trasferimento di Deulofeu in Friuli (acquistato a titolo definitivo il 30 gennaio 2021) è di 11,4 milioni di euro e, stando ai documenti depositati dal Watford, l'Udinese lo dovrà saldare il 28 febbraio 2024. Credito da 8,075 milioni per Pereyra, invece, da saldare il 7 ottobre 2023, mentre i 4,75 milioni attesi per la cessione di Masina la scorsa estate vanno saldati il 30 settembre 2024. In totale, sono 24,225 milioni di euro di crediti che il Pozzo del Watford attende dal Pozzo dell'Udinese, ma che ha ceduto a Macquarie Bank.

L'affare Kamara, acquistato dall'Udinese per restare al Watford

Da un lato, dunque, il Watford trova fondi cedendo crediti vantati dalla "consorella". Dall'altro, invece, è l'Udinese stessa a finanziare gli Hornets tramite operazioni di mercato. Quest'estate, esattamente una settimana dopo la cessione di Udogie al Tottenham (per una cifra non indicata, ma che dovrebbe aggirarsi sui 18 milioni più bonus), i friulani hanno acquistato dagli inglesi Hassane Kamara, anche lui terzino, classe '94. Pure in questo caso, non sono state comunicate cifre per il pagamento del conguaglio, ma stando a quanto riportato dai media britannici, sarebbero le stesse dell'affare Udogie: 16 milioni di sterline, ovvero 18 milioni di euro. E come Udogie, rimasto per questa stagione alla corte di Sottil, pure Kamara è stato parcheggiato in prestito per un anno al Watford, per la soddisfazione del presidente Scott Duxbury, che non ha potuto negare l'importanza dell'operazione da un punto di vista del «benessere finanziario». La pandemia, infatti, ha assestato un duro colpo alle casse del club, già gravato nel 2021 da perdite per 21,7 milioni di sterline.

Un'amichevole nel 2014 tra Watford e Udinese
Un'amichevole nel 2014 tra Watford e Udinese

Poi è arrivata la retrocessione in Championship e a quel punto, il Watford si è dovuto cautelare. A luglio, ancora una volta, si è dovuta affidare a Macquarie Bank. Stavolta però senza mettere in mezzo altri crediti attesi dall'Udinese, che erano già stati ceduti nel mese di marzo per un totale di 4,825 milioni di euro (metà da saldare il 30 settembre 2022, l'altra metà un anno dopo). Il credito ceduto alla banca australiana dopo la discesa in seconda serie riguarda «all of the Central Funds […] from the Premier League», cioè la suddivisione dei proventi della lega calcistica inglese fino a gennaio 2024, ad eccezione dei «Basic Award Fund» per la stagione 2022/23, ovvero la quota di diritti televisivi suddivisa in parti uguali per tutti i club, sulla cui base si calcola anche il cosiddetto paracadute per i club retrocessi.

Macquarie Bank e gli altri interessi in Serie A

Così, mentre sul campo il Watford annaspa (20 punti dopo 15 giornate, zona play-off a 4 punti di distanza), fuori dal terreno di gioco ordisce trame con l'Udinese, trovando sponde in una banca che ormai è sempre più radicata nel sistema calcistico europeo. In Inghilterra, sicuramente, ma anche in Italia. Perché di Macquarie Bank si parla in questi giorni anche per la Sampdoria, alla ricerca di un acquirente per salvarla da una situazione societaria critica, proprio per l'apertura di linee di credito al club doriano. Ma questa, chiaramente, è un'altra storia, che nulla ha a che fare con i Pozzo e la loro multiproprietà anglo-italiana. Una multiproprietà che va avanti tra scambi di giocatori e scambi di crediti.

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