Così Andrea Agnelli lavorava nell’ombra alla Superlega e tradiva la fiducia di Uefa e Eca
"Avidità illimitata". Risuonano anche nelle orecchie di tutti le parole scritte nel comunicato di alcuni tifosi ed indirizzate all'ECA solo pochi giorni fa. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ma anche dell'Associazione dei Club Europei (fino a poche ore fa prima del comunicato della stessa Juventus), era stato accusato di voler favorire, attraverso il cambiamento del format della Champions League, un "manipolo di club già ricchi". Agnelli è sempre stato infatti uno dei principali artefici del cambiamento per dare il via alla nuova struttura della competizione europea più importante per i club.
"Spero vivamente che la nuova Champions possa essere ufficializzata nelle ultime due settimane", dichiarò soltanto un mese fa il presidente della Juventus, anche membro del comitato esecutivo dell'Uefa. Il New York Times, dopo la nascita della nuova Superlega, ha sottolineato come tempo fa lo stesso Agnelli definiva la possibilità della creazione di una nuova competizione come "una voce". Fa specie oggi che proprio l'attuale presidente bianconero sia stato indicato come uno dei principali promotori della nuova Superlega. Proprio lui che era stato inserito all'interno dell'Uefa come uomo di fiducia del presidente Ceferin: quest'ultimo è anche il padrino dell'ultima figlia del numero dei bianconeri.
Il rapporto tra Ceferin e Andrea Agnelli
Inspiegabile e forse anche incomprensibile. Ma sta di fatto che Agnelli, quasi improvvisamente, ha deciso di voltare le spalle all'Uefa. Il coinvolgimento totale della Juventus nella Superlega ha smascherato le reali intenzioni del numero uno bianconero. Dalla presidenza dell'ECA a membro del comitato esecutivo del massimo organo governativo del calcio europeo, Agnelli è stato sempre molto vicino al presidente Ceferin fin dal primo giorno della sua elezione. "Con questa mossa l'ha accoltellato", si legge tra le righe del New York Times che spiega nei dettagli il rapporto tra i due.
Viaggi in jet privati sull'aereo del presidente Agnelli, una Ferrari messa a disposizione. Ciò che emerge è un quadro di un rapporto davvero molto stretto tra due massimi esponenti del calcio europeo. Ceferin definì un ‘onore' il fatto di essere stato scelto come padrino della figlia del presidente bianconero. E nonostante i mugugni dei vari club, vista l'enorme posta in gioco sul nuovo format della Champions, il presidente dell'Uefa ha sempre respinto al mittente ogni tipo di supposizione su presenti favoritismi nei confronti del patron bianconero.
Ma sta di fatto che solo a metà dello scorso mese di marzo, Andrea Agnelli, in qualità di presidente dell'ECA (l'ente europeo dei principali club) aveva trovato l'intesa con l'UEFA per poter gestire la nuova Champions League che prenderebbe il via dal 2024. "Credo che se alcuni club abbiano lavorato da soli su qualche progetto, credo che per il momento si fermino qui" spiegava Agnelli, sostenendo invece con forza un nuovo torneo come la Champions League 2024, che avrebbe garantito 10 partite a stagione a tutti i club e 36 partecipanti. In questo modo invece, oggi, Agnelli sembra aver messo in atto il suo vero tradimento verso l'Eca ma, in parallelo, anche verso la stessa Uefa e al grande amico Ceferin. Un segnale che avrebbe dovuto far dubitare subito sulle intenzioni reali del patron bianconero, era quello relativo all'approvazione dei fondi in Serie A Cvc-Advent-Fsi.
Un ingresso per l'acquisizione del fondo per il 10% del campionato avrebbe garantito 1,7 miliardi di euro. Tutti d'accordo fin quando Agnelli non ha deciso di tornare sui suoi passi per via di una clausola all'interno del contratto che vietava l'appoggio ad altri progetti simili alla Superlega per 10 anni. Ma non è tutto. Lo scorso mese di gennaio inoltre, Florentino Perez, presidente del Real Madrid e oggi anche della Superlega, si era recato alla Continassa per un incontro con Andrea Agnelli durato tre ore. Ovviamente furono oscuri gli argomenti trattati in occasione di quell'incontro, ma ad oggi è chiaro come quello sia stato il momento in cui erano ufficialmente andate avanti e probabilmente consolidate tutte le questione per l'avvio ad una nuova competizione come la Superlega.
Le ore precedenti all'annuncio della Superlega: Agnelli non rispondeva al telefono
Le ore precedenti all'annuncio ufficiale della Superlega, arrivato in tarda notte, è stato contrassegnato dal caos. La Gazzetta dello Sport racconta di un sabato di ordinaria follia a poche ore dalla riunione dell'Esecutivo dell'Uefa che avrebbe dovuto approvare la nuova Champions a 36 squadre. Prima di stilare il comunicato congiunto però, Andrea Agnelli non ha più risposto al telefono. È stato proprio in quel momento che il massimo organo calcistico europeo ha cominciato a pensare al peggio.
L'ECA e il comunicato in tarda notte assenza del ‘suo presidente'
Agnelli non era in Svizzera e l'idea che da lì a breve potesse essere ufficializzata la Superlega, si faceva sempre più concreta. La nota pubblicata in tarda serata ha costretto anche la stessa ECA, di cui Agnelli era presidente fino a poco prima, a svolgere una riunione in sua assenza per prendere le distanze da un progetto, quello della Superlega, di cui proprio il suo presidente era stato promotore e per il quale l'ente europeo dei principali club aveva sempre preso le distanze. "Ribadiamo il proprio impegno a lavorare allo sviluppo delle competizioni per club UEFA (UCC,) modello con UEFA per il ciclo che inizia nel 2024 e che un modello chiuso di super lega a cui si riferiscono gli articoli dei media sarebbe fortemente avversato da ECA". Il comunicato ufficiale della Superlega, arrivato solo poche ore prima, ha comunque cambiato in una notte il mondo del calcio…