Cosa succede se Oaktree diventa il nuovo proprietario dell’Inter: lo scenario secondo l’esperto
Sembrava tutto fatto. La trattativa tra l'Inter e il fondo americano Pimco per il rifinanziamento sembrava ormai in porto ma la fumata bianca ancora non c'è. Negli ultimi giorni Oaktree, fondo americano che a maggio 2021 ha finanziato Suning con un prestito da 275 milioni, ha rivendicato alcune clausole presenti nel precedente accordo e così non è da escludere una dilazione di qualche giorno rispetto alla scadenza prevista per lunedì 20 maggio.
Oggi, in maniera teorica, sarebbe l’ultimo giorno lavorativo disponibile per la firma dell’accordo con Pimco da parte delle società nerazzurra per un prestito triennale da 430 milioni di euroe quei soldi servono a Steven Zhang per liquidare Oaktree, il cui finanziamento è in scadenza lunedì e a cui vanno restituiti 375 milioni.
Nelle ultime ore, però, Oaktree starebbe forzando un po' la mano con Suning e le trattative avrebbero subito un rallentamento: a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione l'avvocato Michele La Francesca e ha provato a darci qualche strumento in più che capire il futuro societario dell'Inter.
Quali potrebbero essere le problematiche in grado di ostacolare il nuovo finanziamento Inter-Pimco?
"Prendendo per buono tutto quello che è stato detto nelle ultime ore, ovvero che ci siano in effetti delle problematiche tra Suning e Oaktree in merito alla possibilità di far ottenere a Zhang un nuovo finanziamento tramite il fondo Pimco che vada ad estinguere quello in essere con Oaktree, proviamo a dare una giustificazione sul piano giuridico di quello che potrebbe essere l'eventuale ostacolo alla chiusura di questa trattativa. Qualcuno ieri ha parlato di problemi tecnico-burocratici, cavilli legali… Allora, io ho studiato a fondo questa vicenda".
Prego.
"Ho portato all’attenzione del pubblico – tramite Panorama – quel famoso documento di Hong Kong, che è l’atto di costituzione del pegno in favore di Oaktree sulle azioni della controllante lussemburghese dell'Inter (documento dal quale si evince che in ogni caso Zhang non avrebbe perso l'Inter a zero, ma attraverso una perizia fatta secondo il criterio dell'equo valore di mercato, gli spetterebbe una differenza tra il valore totale del club ed i debiti, incluso quello verso il fondo americano). Ho attinto a questo documento, nella parte relativa ai covenants, quindi agli accordi che sono stati stipulati tra le parti a tutela del creditore Oaktree: tra questi ho rilevato che ce n'è uno in particolare che prevede che la società soggetta a pegno, in questo caso Grand Tower (anche se il documento riguarda Great Horizon, che è la capo delle controllanti, ma comunque sono tutte soggette a pegno, quindi possiamo fare un discorso analogo per quanto riguarda la controllante diretta dell’Inter, ovvero Grand Tower) non può emettere dei titoli se non nella misura prevista nel contratto di sottoscrizione, ovvero l'accordo primigenio principale che intervenne nel 2021. Tra i titoli rientrano le obbligazioni, i bond… nella fattispecie Oaktree ha sottoscritto un bond, un PIK bond, con capitali e interessi che si accumulano e che fa si che il tutto venga corrisposto alla fine quando maturerà il credito, che nel caso specifico è previsto per il 20 maggio".
E allora il problema qual è?
"Siccome l'operazione dovrebbe essere strutturata sempre secondo questa formula, presumibilmente appunto mediante la sottoscrizione di un bond, Grand Tower dovrebbe emettere tale bond ma, sulla base del suddetto covenant, potrebbe non essere in grado di emetterlo perché potrebbe esserci qualche ostacolo sulla base di quello che risulta dal contratto".
È realistico pensare che Oaktree in qualche modo stia ostacolando le mosse di Zhang?
"Siamo nel campo delle ipotesi e dando per buono che il fondo californiano stia davvero ostacolando Zhang, l'unica cosa che potrebbe venire in mente ora è questa, perché effettivamente Pimco dovrebbe sottoscrivere anch'essa un bond per estinguere quello che a sua volta Grand Tower aveva fatto sottoscrivere ad Oaktree. Però il problema è che se le clausole impediscono a Grand Tower, essendo in pegno ad Oaktree, di emettere un bond, è chiaro che ci sono delle difficoltà, che magari potrebbero essere superate in altri modi, ma qui parliamo di tempi ormai ristrettissimi. Il problema è pure quello del trasferimento delle garanzie, perché dobbiamo renderci conto che Pimco, per poter pagare, deve avere una garanzia in mano ma non ce l'ha, perché ad ora le azioni dell’Inter e delle sue controllanti sono nelle mani di Oaktree".
Quale interesse avrebbe?
"Allora, in teoria, a questo punto, se davvero Oaktree intende ostacolare la chiusura del finanziamento di Pimco, ciò potrebbe essere perché interessata ad escutere il pegno e a diventare proprietaria dell'Inter. Magari tenendo il club per qualche anno e magari realizzando anche lo stadio per poi vendere il pacchetto completo, traendo un profitto ben maggiore. Oppure si potrebbe ipotizzare che Oaktree, in realtà, potrebbe avere già qualcuno, qualche soggetto, interessato ad acquisire l’Inter: forse pensava che Zhang non riuscisse a trovare un fondo disposto a concedergli questo finanziamento e quindi sta provando a rallentare per arrivare al 20 perché, magari, gli hanno offerto più dei 380 milioni che riceverebbe da Zhang. Ma, ripeto, siamo nel campo delle ipotesi. Qui non sappiamo nulla di preciso, ci sono molte stranezze in questa vicenda, a cominciare dal fatto che un attore così importante in campo come Suning si sia ridotto all’ultimo istante per risolvere il problema. Questo già lascia un po' di perplessità sulla narrazione che è stata portata avanti".
Si può pensare che Oaktree vorrebbe vendere da sé l’Inter piuttosto che lasciare l’incombenza a Zhang, visto che l’Inter ha più appeal rispetto a 3 anni fa?
"Magari Oaktree si sta lasciando ingolosire dal fatto che il club in questo triennio ha fatto un bel balzo avanti, non solo sotto l'aspetto sportivo ma anche sotto l'aspetto dei conti. Presumibilmente quest'anno si chiuderà con un passivo di -40 o -50 ma il prossimo anno grazie ai nuovi introiti del Mondiale per Club e della nuova Champions si potrebbe andare anche al pareggio di bilancio: cioè la società inizia a camminare con i piedi propri. Ecco perché Oaktree può vedere in questo una grande occasione per mettere le mani sul club".
Questo nonostante si è sempre lasciato passare un messaggio diverso.
"È vero, da ciò che hanno riportato le varie testate, Oaktree sembra aver sempre fatto intendere, non attraverso dichiarazioni ufficiali, di non essere interessata alla gestione dell'Inter. Se però andiamo a guardare quali dichiarazioni ufficiali sono state rilasciate, l'unica è quella del manager Alejandro Cano, risalente al marzo del 2022, in un'intervista rilasciata a Sky: disse che non era un loro obiettivo quello di diventare proprietari dell'Inter, quello di acquisire il club, perché volevano fare da supporto finanziario alla società nerazzurra, ma di non poter escludere di poter prenderne le redini. La cosa strana è che prima si diceva proprio che mai Oaktree avrebbe voluto prendere l’Inter mentre adesso sarebbe all’opposto, ovvero che il fondo a stelle e strisce farebbe di tutto per accaparrarsi il club. Forse perché, come detto, potrebbe essersi fatto ingolosire proprio da questa maturata capacità del club di auto sostenersi e della bravura della sua dirigenza, sia dei manager del settore sportivo che di quella del lato corporate, capaci di portare la società in acque tranquille e con un futuro che sembra essere ormai roseo".
Si è parlato di blocco operativo: è un rischio concreto?
"No, assolutamente no. Non c'è nessun rischio di questo tipo, perché se Oaktree escutesse il pegno il club diventerebbe suo immediatamente, in base alla legge del Lussemburgo. La legislazione lì non è come quella italiana, che prevede una miriade di cavilli, di formalismi tecnici ed è molto più snella. Possiamo prendere ad esempio il caso Elliott-Milan: il giorno dopo rispetto alla scadenza dell'adempimento che doveva compiere Yonghong Li, il fondo di Singer divenne proprietario del Milan. Poi si instaurò un contenzioso tra Yonghong Li ed Elliot, ma questo non ebbe nessuna influenza sulla capacità operativa del Milan. La stessa situazione si potrebbe pensare che accada in relazione ad Oaktree; quindi, in definitiva, comunque vada la vicenda, la querelle in atto non potrebbe mai bloccare l'operatività del club, perché come detto Oaktree diventerebbe già proprietario dal giorno successivo alla scadenza del prestito e quindi il club continuerebbe la sua normale attività".
Sempre a livello operativo, cosa succederebbe nell’Inter, a livello di uomini, in caso di passaggio?
"Naturalmente ognuno vuole mettere i suoi, ma a livello operativo Oaktree non avrebbe interesse a modificare le cose, specialmente il management sportivo che ha fatto benissimo con il trio formato da Marotta, Ausilio e Baccin. Non sarebbe una soluzione brillantissima, per usare un eufemismo, quella di sostituirli; io credo che Oaktree non cambierebbe nessuno dei predetti dirigenti sportivi".
Quale sarebbe la differenza a livello di strategia con una proprietà di stampo Oaktree?
"Siamo sempre nel campo delle ipotesi, che potrebbero esser due: la prima che intenda gestire il club per qualche anno facendo lo stadio, dando così un importante surplus di valore al club, perché sarebbe un asset fondamentale, per poi vendere ricavando un bel profitto; mentre la seconda sarebbe quella di portare avanti una gestione temporanea e cedere il club subito dopo, trovando un acquirente, sempre che non ci sia già un soggetto interessato. Queste sono cose che si potranno vedere e valutare soltanto dopo. Solo il tempo ci può dire come andrà".
Cosa succede se Zhang non ripaga il prestito?
"Certo, non ne uscirebbe benissimo a livello d’immagine, soprattutto se pensiamo all'intervista rilasciata a Sky durante il recente Gran Premio di Cina in cui ha parlato come un proprietario destinato a restare a lungo e non ha lasciato intendere essere possibili scenari diversi. In effetti questa situazione potrebbe rivelarsi un boomerang nei confronti della sua immagine, che già qualche piccolo scossone l'ha avuta per la vicenda del prestito non restituito alla China Construction Bank".
Potremmo passare dalle rassicurazioni al possibile passaggio di proprietà in poche settimane?
"È una situazione molto singolare, surreale se vogliamo, anche per gli interpreti in campo. L'ho detto e lo ribadisco. Nei giorni scorsi Marotta aveva dichiarato che la proprietà avrebbe rilasciato un comunicato ma non si è visto ancora nulla. Manca poco ormai, a breve capiremo… a meno di colpi scena".