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Cosa succede per Dybala all’Inter dopo le parole di Marotta: resta una promessa inscalfibile

Le dichiarazioni del dirigente (“in avanti siamo al completo”) raffreddano la trattativa tra l’Inter e Dybala. C’è un filo rosso che lega ancora le parti ma a determinate condizioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Paulo Dybala è ancora senza squadra. L'argentino è svincolato ma, per adesso, non c'è club che possa investire su di lui.
Paulo Dybala è ancora senza squadra. L'argentino è svincolato ma, per adesso, non c'è club che possa investire su di lui.

Disoccupato da una settimana. Paulo Dybala è ancora senza squadra e quasi non ci crede. Chi avrebbe mai immaginato che per un talento come la Joya sarebbe stato difficile trovare squadra? Per adesso si gode le vacanze a Miami in compagnia della fidanzata, Oriana. In questo periodo era abituato a ben altro ma tant'è.

Deve attendere, non altro. Può solo tenersi informato con il suo agente per capire qual è la scelta migliore da fare non solo per una questione economica. Dopo le parole di Beppe Marotta – che ha spiegato come al momento all'Inter siano al completo in attacco – la condizione d'incertezza sul futuro s'è fatta più ingarbugliata.

La trattativa con il club nerazzurro va avanti da tempo a mo' di elastico, le parti si avvicinano e si allontanano, subisce accelerate improvvise e poi bruschi stop. Ma non rischia di spezzarsi, almeno per ora.

C'è una promessa che resta sullo sfondo e tiene aperto il canale. È una sorta di patto tra gentiluomini imperniato sulla pazienza e sul rispetto reciproco. È il gioco delle parti ma condotto a carte scoperte: l'argentino e il suo staff sanno bene che se non si liberano caselle in rosa l'Inter non investirà risorse ulteriori in quel settore del campo; il club è consapevole che non può chiedere al calciatore di restare bloccato ma auspica un cenno qualora la decisione (legittima) fosse di guardare altrove.

L'arrivo di Lukaku ha sparigliato la discussione sul tavolo: i soldi impiegati nell'operazione che ha portato al ritorno del belga, capace di conferire maggiore fisicità all'attacco, rappresentano una linea precisa in termini di priorità. Perché adesso ci sia spazio anche per la Joya sono necessarie cessioni e tutto resta congelato. In uscita ci sono sempre Pinamonti e Sanchez, con le posizioni di Dzeko e Correa che restano in bilico.

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La richiesta di uno stipendio che va oltre i 6 milioni di euro a stagione (oltre alle commissioni da corrispondere al procuratore) rende meno fluido il percorso: in Italia e in Europa certe cifre sono diventate proibitive. Milan e Roma sono le società che hanno rivolto lo sguardo verso l'ex juventino con la speranza che, alla lunga, si possa arrivare a termini economici differenti, tali da piazzare una sorta di colpo low cost.

Il Napoli, al netto della politica di austerity tracciata da De Laurentiis, resta un'opportunità ma serviranno la buona volontà e un sacrificio economico di tutti. Quanto ai contatti con l'estero: Manchester United (alle prese con la grana Cristiano Ronaldo) e Arsenal non sono mai andati oltre un sondaggio.

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