Cosa succede al contratto di Eriksen se si ritira: l’Inter può chiedere la risoluzione
Il mondo del calcio ha tirato un bel sospiro di sollievo dopo il grande spavento preso sabato sera durante Danimarca-Finlandia: Christian Eriksen è fuori pericolo e dopo l'operazione di impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo adesso può guardare con più serenità al prosieguo della sua vita. In caso di una nuova grave aritmia, infatti, il dispositivo entrerà in funzione mandando una scarica che ‘resetterà' il cuore impedendone l'arresto.
L'uomo Eriksen è dunque al sicuro, ma il calciatore? Qua la risposta è ancora sospesa, visto che occorre che ci sia una diagnosi precisa della patologia che ha determinato lo spegnimento del cuore del ragazzo, che mai prima d'ora aveva avuto problemi di alcun tipo. Quello che è certo è che qualora l'impianto del defibrillatore sia definitivo, in Italia il danese non potrebbe mai avere l'idoneità sportiva, come spiegato a Fanpage.it dal dottor Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport. In ogni caso anche all'estero l'eventuale prosieguo della carriera non sarebbe certo avallato con leggerezza.
Eriksen ha un contratto con l'Inter ancora lungo, fino al 2024, e guadagna 7,5 milioni netti a stagione: cosa succederebbe nel caso in cui fosse costretto al ritiro? In questo caso il club nerazzurro non sarebbe più tenuto a versargli lo stipendio, in virtù dell'accordo collettivo tra Assocalciatori e Federcalcio. L'articolo 15 (Inabilità e inidoneità del calciatore) prevede infatti al punto 6 che "qualora la malattia o l'infortunio dovessero determinare l'inidoneità definitiva del calciatore, la Società ha diritto di richiedere immediatamente la risoluzione del contratto". Un'ipotesi comunque non augurabile per l'Inter, visto che perderebbe ipso facto anche il valore del cartellino del giocatore, a meno non abbia sottoscritto una copertura assicurativa ‘patrimoniale' per proteggerlo da episodi infausti di questo tipo. Precauzione peraltro non usuale.
La situazione sarebbe invece diversa – spiega la ‘Gazzetta dello Sport' – in caso di inattività solo temporanea di Eriksen, tale da permettergli di tornare in campo dopo le opportune cure. In questo caso l'Inter sarebbe coperta col rimborso dello stipendio del giocatore, grazie ad una polizza stipulata dalla FIFA, la ‘club salary protection'. Per saperne di più, serviranno tempo ed altri esami approfonditi.