Cosa succede adesso tra Zaniolo e la Roma dopo il no all’offerta del Bournemouth
Il caso Zaniolo agita la Roma: prima ha chiesto di non essere convocato contro lo Spezia e poi rifiutato il trasferimento al Bournemouth, piantando per i giallorossi una grana di mercato difficile da risolvere. "Ha messo gli interessi personali davanti a quelli del club", fu la frase di Tiago Pinto che ne censurò il comportamento prima della gara con i liguri. E da allora la situazione è andata peggiorando.
È una vicenda nella quale perdono tutti: il club, che non può incassare soldi né ipotizzare di reinvestirli in altre operazioni (il sogno di prendere Ziyech) e – contestualmente al ritorno di Wijnaldum oltre all'arrivo di Solbakken – dovrà realizzare incastri delicati per compilare la lista Uefa; il calciatore che sa già cosa gli potrà accadere… nei prossimi cinque mesi rischia di restare ai margini come accaduto a Karsdorp.
Ma con una differenza sostanziale: l'olandese è stato messo alla porta dal tecnico, José Mourinho, dopo una dura reprimenda nello spogliatoio dopo la gara di Reggio Emilia col Sassuolo; l'ex Inter è stato difeso pubblicamente dal tecnico ma ha mandato su tutte le furie la società per il suo atteggiamento anche per la decisione di non presentarsi all'appuntamento coi dirigenti inglesi. Voci di dentro raccontano pure che il suo approccio in questi ultimi tempi non sia stato preso bene da parte di alcuni compagni di squadra.
Cosa gli può accadere? Di scivolare dietro le quinte senza alcuna possibilità di riabilitazione, nemmeno attraverso i buoni uffici del tecnico portoghese, scontando addirittura una multa molto salata. Quasi impossibile – almeno allo stato dei fatti – l'allontanamento dalla squadra fino al punto da essere messo fuori rosa: è un'eventualità che può verificarsi solo dinanzi ad atteggiamenti razzisti o violenti contro compagni o allenatore oppure addirittura per gravi episodi di insubordinazione. E la dirigenza non è intenzionata a fargli sconti.
Cul de sac. Ci sono finiti Zaniolo e la Roma: una situazione di stallo nella quale a rischiare subito e molto di più è anzitutto il calciatore, che nel frattempo s'è attirato anche le ire della tifoseria. La dirigenza non può impedirgli di allenarsi assieme al resto del gruppo ma, di fatto, finirebbe ai margini restando in naftalina almeno fino al termine della stagione e alla prossima sessione di mercato.
Una prospettiva durissima per se stesso, per il pericolo concreto di veder sfumare anche la maglia azzurra della Nazionale impegnata in Nations League, e per la Roma che vedrebbe il proprio capitale umano perdere di valore. Nicolò ha un contratto fino al 2024, venderlo adesso è un conto… farlo tra cinque, sei mesi (quando inizierà il periodo precedente alla scadenza) può portare in dote una cifra inferiore.
Le cifre della trattativa col Bournemouth. Trenta milioni più altri 4 di bonus e un 10% sulla futura rivendita è stata la proposta che ha convinto la società a ragionare sulla cessione. Al calciatore ne sarebbero stati offerti 4.5/5 a stagione ma il suo no, ha fatto sparigliato le carte in tavola.