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Cosa salva Pirlo dall’esonero immediato dalla Juventus oggi

Anche in casa della Fiorentina la Juventus ha mostrato limiti evidenti che fanno suonare il campanello d’allarme in vista della corsa per la qualificazione Champions. Il futuro di Pirlo sembra ormai segnato, e solo l’impossibilità di disporre di una soluzione spendibile ha impedito alla società bianconera, al netto delle dichiarazioni di circostanza, di prendere già in considerazione l’esonero.
A cura di Marco Beltrami
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Con il passare delle partite la speranza di un finale di stagione quantomeno in crescendo in casa Juventus come segno di buon auspicio per il futuro si è sempre più trasformata nella consapevolezza che qualcosa vada cambiato. Se l'eliminazione per mano del Porto in Champions aveva fatto vacillare ulteriomente la fiducia della società in Andrea Pirlo, e dunque sulla sua stessa scelta di affidargli la panchina, le successive prestazioni opache che hanno portato a risultati altalenanti hanno fatto il resto.

Ecco perché il futuro del giovane mister sembra ormai segnato, al netto delle dichiarazioni di circostanza e di una qualificazione Champions, considerata l'obiettivo minimo, che non sposterebbe gli equilibri in termini di valutazione sull'operato del tecnico. D'altronde i vertici di corso Galileo Ferraris probabilmente avrebbero già optato per un cambio della guardia in panchina se ci fosse stata una soluzione spendibile per il finale di stagione, con meno incertezza anche sul futuro.

Juventus irriconoscibile anche a Firenze, le parole di Pirlo congedo anticipato?

Anche in casa della Fiorentina, si è vista una Juventus lontana parente di quella del passato. Primo tempo regalato agli avversari, e pareggio acciuffato nella ripresa grazie a Morata. Ennesima prestazione altalenante di una squadra che al momento è scivolata a meno 13 dall'Inter lanciata verso lo Scudetto, e che soprattutto rischia di non qualificarsi alla Champions, essendo a pari punti con il Milan, a quota 66 al quarto posto, alle spalle anche dell'Atalanta con un Napoli alle sue spalle pronto all'aggancio in caso di vittoria sul Torino. Le dichiarazioni di Pirlo nel post-partita del Franchi sono state emblematiche con l'ammissione delle proprie responsabilità ("Le aspettative iniziali erano diverse non ritengo di aver svolto il lavoro come volevo e non volevano tutti. Non sono contento e neanche la società") che sono apparse quasi come un congedo anticipato.

Il futuro di Pirlo potrebbe non dipendere dalla qualificazione della Juventus alla Champions

Certo la società e Paratici in primis continuano a ribadire che in caso di Champions, Pirlo sarebbe confermato, ma la realtà sembra essere un'altra. Un'eventuale qualificazione alla Champions, potrebbe non cambiare il futuro del allenatore. Se il mancato accesso all'Europa che conta rappresenterebbe una catastrofe per il club, anche e soprattutto dal punto di vista economico, il rientrare nelle prime 4 non stravolgerebbe il giudizio sulla stagione di Pirlo, che dati alla mano non può che essere negativo anche nel caso in cui dovesse arrivare la Coppa Italia secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa.

Ovviamente nelle valutazioni non si può prescindere anche dal giudizio sui giocatori e anche sull'operato della società e di alcuni dirigenti, ma è evidente che per un cambio di rotta, la mossa più "semplice" sia quella legata alla panchina soprattutto alla luce della confusione tattica a cui è andata incontro la Juventus in questa stagione e che probabilmente ha inciso anche sul rendimento di alcuni giocatori. Se dopo il flop in Champions contro il Porto, arrivato a seguito di una serie di scivoloni in campionato soprattutto contro medio-piccole, la società aveva deciso di concedere ulteriore fiducia al giovane Pirlo sperando in un finale in crescendo, ora alla luce delle ultime prestazioni sembrano esserci pochi dubbi.

Perché la Juventus non ha esonerato Pirlo, rimandando il discorso a fine stagione

Il campanello d'allarme è forte, soprattutto perché l'allenatore a poche giornate dal termine non ha ancora trovato la cosiddetta quadratura del cerchio, e anche a Firenze, ha confermato di non riuscire a trasferire la sua idea di calcio alla squadra, che sembra giocare a sprazzi. Una situazione che sembra il preludio ai titoli di coda sulla sua gestione. Titoli di coda, che sarebbero potuti arrivare anche in anticipo per cercare come si suol dire di "salvare il salvabile" e non correre il rischio di trasformare un'annata molto deludente, in cui si è sancita la fine di un ciclo vincente, in una disastrosa.

Difficile però per il club trovare una soluzione spendibile per il finale di stagione (che passerà anche dai confronti diretti contro Inter e Milan), anche alla luce di un futuro tutto da scrivere, con il rischio di andare incontro ad una scelta affrettata. Appuntamento dunque  a fine maggio per avere un quadro definitivo della situazione, e iniziare un nuovo progetto con la possibilità di scelte drastiche che potrebbero coinvolgere non solo Pirlo. Il tutto con la speranza di giocare ancora la Champions. Un fattore che inevitabilmente sarà decisivo anche per la scelta del prossimo mister.

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