Cosa rischiano Inzaghi, Calabria e Skriniar dopo le intercettazioni sugli ultras di Inter e Milan
Prosegue l'indagine della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano sugli ultras di Inter e Milan che ha portato all'arresto di 19 persone. Le intercettazioni hanno portato a galla conversazioni tra esponenti di rilievo delle due curve e i tesserati delle squadre: nei documenti sono riportate intere telefonate di alcuni arrestati con Simone Inzaghi, Davide Calabria e Milan Skriniar che adesso potrebbero subire delle conseguenze a livello puramente sportivo pur non essendo presenti nella lista degli indagati.
Se Inter e Milan rischiano alcune sanzioni sul piano penale, come ad esempio la messa in amministrazione giudiziaria delle due squadre qualora non dovesse essere soddisfatto il "procedimento di prevenzione", i giocatori e l'allenatore coinvolti in questo momento andrebbero incontro a sanzioni di tipo sportivo avendo violato il codice di Giustizia Sportiva della FIGC. La situazione è ancora in divenire, soprattutto perché il procuratore federale Giuseppe Chinè ha chiesto di acquisire gli atti dell'indagine non coperti da segreto per verificare possibili condotte rilevanti.
Al momento tra i personaggi coinvolti compare Simone Inzaghi, che avrebbe ricevuto pressioni dal direttivo della Curva Nord per avere più biglietti a disposizione per la finale di Champions League del 2023 contro il Manchester City, Milan Skriniar che ha partecipato a un faccia a faccia con alcuni esponenti del mondo ultras nerazzurro, e anche Davide Calabria che avrebbe incontrato Luca Lucci in un bar di Cologno Monzese.
Cosa rischiano i tesserati di Inter e Milan
La condotta dei tre tesserati sarà valutata con attenzione dagli inquirenti della FIGC che stanno lavorando sulle telefonate per analizzare il tenore delle conversazione e capire se ci siano state intimidazioni, come sottolineato da Calcio e Finanza. Ma cosa rischiano nel concreto Inzaghi, Calabria e Skriniar? Il codice di Giustizia Sportiva parla chiaro e specifica la situazione all'interno dell'articolo 25 in cui si parla di "Prevenzione di fatti violenti".
Il Codice riporta che "durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana". L'eventualità riportata toccherebbe anche Skriniar, pur non giocando più nel campionato italiano.
In caso di violazione dell'articolo 25 non si rischia soltanto una semplice multa. Le sanzioni sono spiegate all'interno dell'articolo 9, comma 1, in cui è scritto che i dirigenti, i tesserati delle società e i soci che violano il Codice possono essere soggetti non soltanto a un ammonizione, a un ammenda o a una diffida, ma anche a una "squalifica per una o più giornate di gara" che potrebbe essere non inferiore alle quattro giornate di gara "in caso di condotta di particolare violenza o di particolare gravità". In ogni caso, anche qualora dovesse esserci una condanna per i tesserati coinvolti, Inter e Milan non avrebbero responsabilità oggettiva e non subirebbero punti di detrazione.