Cosa rischia Mbappé dopo l’indagine per violenza sessuale a Stoccolma
Cosa succederà adesso a Kylian Mbappé, che in Svezia è definito dai giornali "ragionevolmente sospettato" perché denunciato per violenza sessuale? Il calciatore, che nei giorni scorsi era stato paparazzato a Stoccolma mentre entrava in un locale, s'è affrettato a smentire la vicenda bollandola come ennesima fake news nel solco di voci diffamatorie. "Queste accuse sono completamente false e la loro diffusione è inaccettabile – si legge nella nota dello staff del giocatore diffusa dall'agenzia AFP -. Per porre fine a questa metodica distruzione dell'immagine di Kylian Mbappé, saranno prese tutte le misure legali necessarie per ristabilire la verità e perseguire qualsiasi persona o media coinvolto nelle molestie e nei trattamenti diffamatori".
A Tf1, la sua avvocata, Marie-Alix Canu Bernard, ha chiarito: "Mbappé non è mai da solo, non è mai esposto a una situazione dove ci sarebbe un rischio per lui. È per questa ragione che escludiamo del tutto possa esserci stato un illecito da parte sua. Posso dirvelo con certezza assoluta".
La cautela del pubblico ministero che segue le indagini
Il suo nome è stato sbattuto in prima pagina dai giornali svedesi, che hanno svelato la querela di parte. E ora gli inquirenti non possono fare altro che indagare per verificare il fondamento di un'accusa così grave e se ci sono i presupposti perché ci sia un seguito ulteriore in termini legali e giudiziari. Il pubblico ministero Marina Chirakova, come riportato da Expressen, s'è limitato ad affermare che attualmente sono in corso verifiche sulla sua posizione: "Non confermo che si tratti di stupro, l'unica cosa che posso dire è che è stato denunciato un reato" che sarebbe stato commesso "il 10 ottobre scorso nel centro di Stoccolma. Non aggiungerò altro per ora".
Quali sono i tempi della vicenda
Presto, dunque, parlare di cosa rischia il calciatore della Francia e del Real Madrid, considerato che il caso potrebbe essere archiviato oppure avere una coda in virtù dei prossimi passi delle indagini. Difficile che tutto si risolva in breve tempo senza altri riscontri probatori attendibili, abbastanza affinché il pubblico ministero incaricato prenda una decisione in un senso o nell'altro. E c'è ancora un aspetto che va sottolineato: serve qualcosa in più di un "ragionevole sospetto" perché possa scattare un procedimento nei confronti di una persona denunciata che si trova in un altro Paese.
Cosa potrebbe accadere in caso di ulteriori riscontri
Cosa accadrebbe se emergessero altre prove? Il passo successivo sarebbe la convocazione di Mbappé in Procura per essere interrogato sui fatti. Un "colloquio" che, come chiarito da Sven-Erik Alheim, ex procuratore generale svedese, potrebbe svolgersi anche in Spagna. Anche in quel caso, gli inquirenti potranno valutare se abbandonare il caso oppure procedere legalmente dichiarandolo formalmente indagato. In tal caso il giocatore potrebbe essere chiamato a rispondere presentandosi in Svezia per una nuova udienza. Non lo facesse, scatterebbero provvedimenti nei suoi confronti.
L'ex calciatore del Paris Saint-Germain ha negato tutto con fermezza e, al momento, a parte le indiscrezioni filtrate sugli organi di informazione, c'è nulla di legalmente rivelante a suo carico. Ecco perché è azzardato spingersi più in là, ipotizzando addirittura situazioni estreme come un eventuale mandato d'arresto europeo che potrebbe essere emesso solo dinanzi a un'effettiva sussistenza di fatti gravi e comprovati (una volta spiccato, il sistema giudiziario del Paese in cui risiede lo prenderà in esame). Fatti gravi e accertati per i quali che legge svedese punisce con una pena minima di 3 anni in caso di stupro provato. Ma per adesso c'è solo un gran polverone.