Cosa rischia la Juventus nelle coppe dopo l’indagine della UEFA sui conti bianconeri
La UEFA si muove sul caso Juventus. Nulla di particolarmente nuovo, perché i vertici calcistici europei stanno seguendo dal primo istante l'inchiesta Prisma, incentrata sulle plusvalenze e sulle cosiddette manovre stipendi dei bianconeri. A dicembre, però, il Club Financial Control Body ha avviato un procedimento disciplinare e il club ha consegnato agli inquirenti tutte le carte riguardanti l'indagine della Procura di Torino.
Un caso che valica così i confini nazionali: se già in Serie A la Juve si ritrova con 15 punti di penalizzazione da scontare nel campionato in corso (il 19 aprile si terrà l'udienza per il ricorso presentato dal club al Collegio di garanzia dello sport del Coni), in ambito continentale il ventaglio di ipotesi è ampio. Si va dall'ammonizione fino all'esclusione dalle Coppe Europee, senza dimenticare che la Juventus – come altre società – si trova attualmente sotto regime di settlement agreement, sulla base degli accordi stipulati a settembre per il mancato raggiungimento del pareggio di bilancio. Quegli stessi bilanci su cui indaga la Procura di Torino e su cui anche la UEFA intende vederci chiaro.
Stipendi e plusvalenze, la UEFA apre un fascicolo sulla Juventus
L'avvio del procedimento da parte della UEFA risale al 1° dicembre scorso. Il Club Financial Control Body, «facendo seguito alle asserite violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito dei procedimenti avviati dalla Consob e dalla Procura della Repubblica di Torino», come si legge nella semestrale della Juventus, ha dato il via alle verifiche relativamente al rispetto dei regolamenti sul fair play finanziario da parte del club bianconero. Quindi si tratta dell'intero caso su cui si fonda l'inchiesta Prisma, relativa ai bilanci della società piemontese.
Proprio il settlement agreement di settembre può diventare un casus belli: i bianconeri si impegnano a fornire «ogni informazione e dato utile volto a dimostrare che la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società non si è significativamente modificata rispetto a quanto riportato al CFCB nel contesto della sottoscrizione del Settlement Agreement» che, va ricordato, sta costando alla Juventus una multa da 3,5 milioni di euro e, in caso di mancato rispetto dei target finanziari concordati per il triennio 2022-2024, verrà applicata un'ulteriore sanzione fino a giungere ad un totale massimo di 23 milioni di euro.
La UEFA ha chiesto alla Juventus i rilievi della Consob
A gennaio, la Juventus ha depositato i documenti richiesti dal Club Financial Control Body, ovvero quelli attinenti al procedimento presentato dalla Procura di Torino in merito all'inchiesta Prisma e alla decisione della Consob sul cosiddetto procedimento 154-ter, nel quale la commissione di Borsa ha individuato criticità su: «15 "operazioni incrociate presenti nel bilancio al 30 giugno 2020 e al 30 giugno 2021"», «competenza delle plusvalenze su operazioni realizzate prima del 30 giugno 2020» e «manovre sui compensi del personale tesserato» in riferimento agli esercizi 2019/20 e 2020/21.
Consob ha indicato che la rilevanza degli errori e la significatività delle carenze riscontrate, possano determinare «la non conformità delle rendicontazioni in oggetto ai requisiti di attendibilità, prudenza e completezza, sanciti dal principio IAS 1 “Presentazione del bilancio”». La Juventus si è adeguata rettificando i bilanci dell'ultimo triennio in base ai rilievi della Consob, richiesti – e ottenuti – anche dalla UEFA.
Cosa rischia la Juventus nel procedimento UEFA
Il Club Financial Control Body, dunque, non si sta muovendo solo sul fronte delle plusvalenze, che al momento hanno portato ad una penalizzazione di 15 punti in campionato. Avendo ottenuto la documentazione relativa alle decisioni della Consob, vuol dire che nel tavolo di Nyon c'è anche la manovra stipendi. Ma al di là di cosa si trovi al centro del procedimento UEFA, quel che più interessa la Juventus è il rispetto degli accordi relativi al settlement agreement. Non a caso, il club nella relazione semestrale si premura a precisare come le modifiche della situazione economico-patrimoniale e finanziaria non siano significative. Quindi, anche con i bilanci rettificati, le condizioni del settlement agreement non subirebbero variazioni.
Se l'organo giudicante della UEFA dovesse avere un parere diverso, il rischio è quello di dover incorrere in ulteriori sanzioni, già messe nero su bianco al momento di stipulare l'accordo ufficializzato a settembre: multa, restrizioni sul numero di giocatori da inserire nelle liste UEFA per la stagione 2026/27, divieto di registrare nuovi giocatori nella stagione 2026/27 o esclusione dalle competizioni UEFA per un anno (in un range di tre stagioni a partire dalla 2026/27). Queste sono le sanzioni previste qualora non venissero rispettati gli accordi per rientrare dal mancato pareggio di bilancio. Le stesse, genericamente, previste dai regolamenti dell'UEFA Club Financial Control Body per qualsiasi misura disciplinare.