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Cosa rischia il Manchester City per l’accusa di violazioni finanziarie (anche in Champions League)

Evitata la squalifica dalla Champions nel 2020, ora è la Premier League a voler far luce sui conti del Manchester City. E tra i documenti c’è pure il contratto di Mancini.
A cura di Benedetto Giardina
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Manchester City e fair play finanziario: una storia che si ripete. Stavolta è la Premier League a voler fare chiarezza su oltre 100 presunte violazioni, che potrebbero costare al club persino una retrocessione in Championship, se confermate. Uno scenario inquietante sul quale resta vigile la Uefa, che già in passato aveva avviato un procedimento nei confronti del club inglese: dagli iniziali due anni di squalifica dalle competizioni continentali, si passò all'ammenda da 10 milioni di euro a seguito del ricorso presentato dai citizens al Tas di Losanna, che si è espresso nel 2020. A oltre due anni da quel nulla di fatto, i conti della sponda blu di Manchester finiscono nuovamente sotto i riflettori.

Di cosa è accusato il Manchester City

Il monitoraggio della Premier League parte dalla stagione 2009/10 e arriva fino ai giorni nostri, per un totale di 14 stagioni calcistiche finite sotto la lente d'ingrandimento degli organi di giustizia sportiva d'Oltremanica. Fino alla stagione 2017/18, emergono dubbi sui rapporti con le parti correlate, inclusi gli sponsor. A partire da quello principale, Etihad Airways, compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, la quale detiene anche i naming rights dello stadio in cui giocano Halaand, de Bruyne e soci.

Nel 2018, Football Leaks svelò gli accordi siglati sia con Etihad che con altre società con sede ad Abu Dhabi, tra cui l'ente turistico Aabar. Da qui parte l'indagine del Club Financial Control Body della Uefa col deferimento, a maggio 2019, per «potenziali violazioni dei regolamenti sul fair play finanziario» in merito al fair value di questi contratti. Accuse e indiscrezioni considerate «totalmente false» dal Manchester City, che su questa base ha presentato il proprio ricorso al Tas di Losanna.

La corte svizzera ha dato ragione al club inglese, in primis perché «la maggior parte delle presunte violazioni riportate dalla camera giudicante del CFCB erano infondate o prescritte», in quanto la prescrizione scatta dopo cinque anni. Dopodiché, perché non c’erano prove relativamente alla fondatezza delle informazioni pubblicate da Football Leaks. In questo modo, la squalifica di due anni dalle competizioni europee inizialmente comminata dalla Uefa si è alleggerita in una multa da 10 milioni di euro. Questo perché il Manchester City è risultato reo soltanto della violazione dell'articolo 56 dei regolamenti sul fair play finanziario, ovvero della mancata collaborazione con gli organi inquirenti.

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La Premier League nel suo deferimento fa inoltre riferimento ai «dettagli completi sulla remunerazione del manager nei suoi contratti» per le stagioni che vanno dal 2009/10 al 2012/13 (ovvero: Roberto Mancini, l'attuale ct della nazionale italiana) e per i giocatori dal 2010 al 2016, oltre che sulle norme di redditività e sostenibilità della lega.

Cosa rischia il Manchester City in campo Uefa

In ambito continentale, molte di queste accuse rischiano di decadere già in partenza: trattandosi di un periodo che va dal 2009 al 2018, è evidente che ogni tentativo di rivalsa da parte della Uefa possa terminare con la prescrizione, qualunque sia l'esito del procedimento avviato dalla Premier League. che pure ha deferito i citizens per la presunta violazione dei regolamenti Uefa (fair play finanziario incluso) dal 2013/14 al 2017/18. Anche se si dovesse ribaltare il quadro rispetto a quanto già stabilito dal Tas di Losanna, i cinque anni sono già passati. È sulle successive cause del deferimento, però, che si gioca una partita importante per le coppe europee.

Al Manchester City viene chiesta infatti totale collaborazione per quanto riguarda le ultime cinque stagioni, inclusa quella attualmente in corso. Se dovesse emergere qualcosa di irregolare anche da queste ulteriori indagini, la Uefa sarà certamente spettatore interessato dell'intera vicenda, trattandosi di annate diverse da quelle del primo procedimento.

Intanto, questa vicenda rischia di costare caro alla squadra di Guardiola nel campionato in corso. Il Regolamento della Premier League, all'articolo W.51.4.2, prevede la possibilità di «detrarre i punti assegnati o da assegnare nelle partite di campionato o nelle altre partite» e, all'articolo W.51.4, si fa riferimento addirittura ad una possibile «espulsione» dalla Lega, tra i poteri della Commissione chiamata a decidere. Questo, chiaramente, è un caso limite, per quanto la mole di accuse è tale da poter essere definita senza precedenti, nella storia della Premier League.

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Se questo procedimento dovesse concludersi anche solo con una pesante penalizzazione, vista la classifica attuale, il rischio concreto sarebbe quello di non vedere la squadra di Guardiola in Champions League nella stagione 2023/24 e nemmeno in altre competizioni continentali. Poi, la palla passerebbe alla Uefa. E a quel punto, l'assenza potrebbe anche prolungarsi.

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