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Cosa non hanno rubato i rapinatori dalla villa di Baggio: il mistero della ‘non refurtiva’

Le indagini sulla violenta rapina subita da Baggio e famiglia in casa hanno portato ad alcune deduzioni sulla presunta identità dei malviventi e come sono riusciti a mettere in atto il blitz. Ma restano alcune risposte inevase sul perché alcuni degli oggetti di valore più importanti non sono stati toccati. Domani il sopralluogo dei Ris nella residenza di Altavilla Vicentina.
A cura di Maurizio De Santis
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Le indagini sulla rapina subita da Baggio e famiglia procedono a ritmo serrato.
Le indagini sulla rapina subita da Baggio e famiglia procedono a ritmo serrato.

Casa Roberto Baggio è la scena del crimine sulla quale domani, lunedì 24 giugno, torneranno gli uomini della scientifica dopo la violenta rapina con sequestro subita dall'ex calciatore e dalla sua famiglia giovedì scorso, durante la partita degli Europei Italia-Spagna. Gli inquirenti effettueranno rilievi, concentreranno l'attenzione anche sulle cose di valore che non sono state rubate né toccate (cimeli, maglie e il Pallone d'Oro custodito in una cassetta di sicurezza) e sui fucili da caccia (regolarmente detenuti) lasciati per terra, raccoglieranno riscontri ulteriori per risalire all'identità della gang piombata nella residenza di Altavilla Vicentina.

Era composta da 6 persone, di cui una messa a fare da palo mentre a compiere l'irruzione sono state le altre cinque. Tre erano anche armate, con il calcio di una pistola una di esse ha colpito e ferito alla testa ‘Codino' che aveva reagito per difendere i suoi cari. Tutte avevano un accento straniero, forse dell'Est Europa (è l'ipotesi caldeggiata) ma nessuna pista è esclusa dalle fonti investigative. Sono riuscite a intrufolarsi agevolati dall'allarme che non era attivato (la famiglia Baggio era riunita davanti alla tv) e il fatto stesso che non siano stati ritrovati segni di effrazione lascia supporre che il gruppo di malfattori sia passato attraverso una porta ancora aperta.

L'ampia vetrata che dà luminosità al salone della residenza di Baggio.
L'ampia vetrata che dà luminosità al salone della residenza di Baggio.

Cosa hanno rubato dalla villa di Baggio: il bottino ‘magro' e la non refurtiva

Tra i dettagli da chiarire ce n'è anche uno che s'è fatto strada in queste ore ed è strettamente legato al valore effettivo del bottino portato via. Qualche gioiello, un po' di contanti e alcuni orologi è ciò che i rapinatori hanno sottratto con la forza in quei quaranta minuti di terrore in cui hanno tenuto prigionieri Baggio e i familiari, rinchiusi in una stanza del casale di campagna. Perché non hanno ripulito l'abitazione degli effetti personali di maggiore importanza e valore? Premi, divise delle squadre e altre ‘reliquie' preziose accumulate dall'ex giocatore in carriera non sono stati nemmeno sfiorati.

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Intonso anche il Pallone d'Oro, ma sarebbe stato comunque proibitivo mettervi le mani poiché protetto in una cassetta di sicurezza. Non sono state toccare nemmeno le armi del campione, eccezion fatta per alcuni fucili che erano su una rastrelliera a vista, sparsi e abbandonati sul pavimento dai criminali mentre trafugavano gli ambienti e durante il tramestio della fuga. Aspetti, questi ultimi, che hanno alimentato il mistero della ‘non refurtiva' e il sospetto che (forse) la banda non immaginava di essere penetrata nell'abitazione di una leggenda del calcio.

Le indagini: la perlustrazione dei Ris sulla scena del crimine

Le indagini sulla rapina sono scattate giovedì sera quando, dopo essere riuscito a liberarsi, Baggio ha chiamato i Carabinieri per denunciare l'accaduto. Nella giornata di domani la residenza del campione diventerà campo d'osservazione dei Ris, gli uomini della scientifica, che acquisiranno prove ulteriori sulla vicenda. Saranno allegate al fascicolo aperto dalla procura vicentina sotto la direzione della pm, Maria Elena Pinna, per rapina aggravata dall'uso di armi e sequestro di persona. Un altro ancora, invece, è stato aperto per lesioni personali solo sull'ex calciatore, unico ferito.

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