Cosa ha fatto Bernardeschi per essere “certezza” in Nazionale e meritare la fascia di capitano
Roberto Mancini ha definito Federico Bernardeschi una "certezza", anticipando di fatto la sua convocazione nella lista dei 26 calciatori selezionati per l'Italia in vista dell'Europeo. Gli ha messo al braccio anche la fascia di capitano della Nazionale, lanciando un segnale chiarissimo nonostante il rendimento nel club sia stato costantemente nell'alveo dell'aurea mediocrità. Abbastanza da incoraggiare il calciatore a togliere un sassolino dalla scarpa in riferimento ad Andrea Pirlo (ma anche a Maurizio Sarri e, forse, a Massimiliano Allegri) e alla Juventus dove, a suo dire, non sarebbe stato adeguatamente valorizzato né si sarebbe sentito libero a sufficienza per dare sfogo a estro e tecnica.
"Mi sono riuscite tutte le giocate? Certo, con l'Italia me le fanno rischiare", messaggio forte e chiaro che conferma come la sua permanenza in bianconero sia agli sgoccioli. Usare accenti del genere è come togliere qualche sassolino dalla scarpa e scagliarlo contro chi non ha creduto in te. Ha un contratto fino al 2022 e difficilmente gli verrà rinnovato: il suo nome è nella lista delle cessioni che il club ha messo in preventivo per alleggerire il bilancio risparmiare sui costi dove è possibile.
Le repliche migliori sono arrivate da due ex calciatori che hanno vestito la maglia azzurra: Claudio Marchisio, ‘principino' ex Juventus; Luca Toni, campione del mondo a Berlino 2006. "Certe cose vanno dimostrate sul campo – le parole dell'ex centrocampista -. Club e Nazionale sono due realtà diverse". Più severa la riflessione dell'ex attaccante: "Non è stato carino verso il suo ex allenatore. E poi devi essere tu a concedertele anche certe giocate".
Contro San Marino, avversario tutt'altro che probante dal punto di vista della qualità agonistica e della competitività, l'ex Viola è sembrato un fenomeno eppure i suoi numeri nelle quattro stagioni a Torino raccontano altro: 5 gol e 6 assist nella stagione 2017-2018 su 31 presenze complessive; 3 reti e 6 assist nel 2018-2019 su 39 presenze; 2 gol e 3 assiste nel campionato 2019-2020 in 38 match giocati; 0 reti e 3 assist nell'ultima annata con 39 presenze all'attivo.
Basta dare un'occhiata al dato statistico di Matteo Politano (il giocatore in ballottaggio che rischia di non essere selezionato) per chiedersi cosa abbia fatto di particolare Bernardeschi per meritare tanto rispetto all'azzurro: 12 gol e 5 assist in 50 presenze complessive con la maglia del Napoli nell'ultima stagione, rivelandosi pedina di sicuro affidamento. E se il confronto si sposta su Lorenzo Insigne allora non c'è paragone che regga (19 gol, 11 assist per il capitano dei partenopei).