Cosa ha detto Guardiola a Zidane: la verità dietro la foto dopo Manchester City-Real Madrid
Cosa si sono detti Pep Guardiola e Zinedine Zidane dopo la partita di Champions tra Manchester City e Real Madrid? Se lo sono chiesti in molti, incuriositi da una foto che è diventata virale e ha fatto il giro della Rete. Un'immagine particolare dei due allenatori intenti a discutere a bordo campo: il tecnico catalano è seduto su un trolley, di quelli spesso usati dallo staff delle squadre per riporvi bottigliette d'acqua fresca o ghiaccio; chiacchiera con il francese ed è sereno, la vittoria per 2-1 (identico risultato dell'andata al Bernabeu) gli ha consegnato la qualificazione alla Final Eight di Lisbona; spiega qualcosa, come si evince dalla postura e dal modo in cui gesticola.
Zizou è di fronte a lui, ha le mani in tasca e ascolta con interesse. Non ha proprio l'espressione della gioia ma il dialogo con il collega non c'entra: è difficile digerire sconfitta ed eliminazione dalla Champions, soprattutto se sei seduto sulla panchina delle merengues. Cosa catturava la sua attenzione? Lo ha rivelato lo stesso Guardiola durante la conferenza stampa del post partita, ammettendo che la sua era una dimostrazione di stima e d'incoraggiamento nei confronti di Zidane, grande come calciatore e bravo anche nel ruolo attuale alla guida dei blancos.
Mi sono congratulato con lui per la vittoria della Liga – ha spiegato Guardiola -. Ho sempre detto che vincere un campionato si rivela la cosa più difficile perché dura un anno e per questo gli ho fatto i complimenti. Abbiamo parlato delle nostre famiglie e gli ho fatto i migliori auguri.
Risulta difficile credere che oggetto della discussione siano stati solo i complimenti. Eppure Guardiola conferma la versione dei fatti, consapevole che uscire agli ottavi di finale di Champions è quanto di peggio possa capitare a un allenatore che è alla guida di un club dove vincere è l'unica cosa che conta.
Zidane era uno dei miei idoli quando ero calciatore – ha aggiunto Guardiola -. Ho giocato contro di lui in nazionale con la Francia e ho sofferto molto. Era uno dei più grandi e come persone è sicuramente un esempio.