Cosa ha detto De Laurentiis ai magistrati in Procura sull’affare Osimhen: tira in ballo Giuntoli
L'indagine sulle presunte plusvalenze fittizie nell'acquisto da Lille di Victor Osimhen non fa dormire sonni tranquilli al Napoli e al suo presidente Aurelio De Laurentiis che nella mattinata di mercoledì 3 aprile ha chiesto e ottenuto di essere ascoltato dai Pubblici Ministeri della Procura di Roma che si occupano dell'inchiesta che lo vede iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di falso in bilancio.
Il numero uno del club campano ha infatti voluto autonomamente fornire la propria versione dei fatti agli inquirenti riguardo alla trattativa che nell'estate del 2021 ha portato il centravanti nigeriano nella società partenopea in cambio di 52 milioni più i cartellini dell'esperto portiere Orestes Karnezis e dei tre giovani della Primavera Ciro Palmieri, Claudio Manzi e Luigi Liguori valutati complessivamente 19,8 milioni di euro (cifra apparentemente spropositata per il reale valore in quel momento dei quattro calciatori).
Il patron del Napoli ha dunque voluto raccontare vis-à-vis ai pm romani quanto sarà scritto dai suoi legali nella memoria difensiva che a breve sarà recapitata alla Procura di Roma e dopo la ricezione della quale dovranno decidere se chiedere il rinvio a giudizio oppure archiviare l'inchiesta. A rivelare cosa ha detto Aurelio De Laurentiis ai magistrati capitolini è stato il Fatto Quotidiano che ha riportato il contenuto dell'audizione del presidente del Napoli nell’ambito delle indagini in corso per la compravendita del calciatore Victor Osimhen durata circa 2 ore. "È stata una trattativa puramente sportiva. E sportive erano state le valutazioni dei calciatori, anche dei giovani. L’ha condotta per intero l’ex direttore sportivo Giuntoli. Io non credo nemmeno di averlo mai conosciuto il presidente del Lille" sarebbero infatti in sintesi le dichiarazioni rilasciate ai pubblici ministeri dal numero uno del club partenopeo che avrebbe dunque tirato in ballo il suo ex direttore sportivo Cristiano Giuntoli, oggi alla Juventus e non iscritto nel registro degli indagati.
Nel corso dell'interrogatorio, sempre secondo quanto riferisce il Fatto Quotidiano, Aurelio De Laurentiis avrebbe inoltre spiegato che, oltre a quella recapitata dalla società di cui è proprietario, in quel periodo il Lille aveva ricevuto altre offerte, anche da 70 milioni di euro cash, per Victor Osimhen ma aveva accettato quella del Napoli perché credeva nelle potenzialità dei calciatori offerti come contropartita tecnica e aveva interesse a valorizzare i tre giovani promettenti della Primavera. E, a testimonianza della buona fede del suo club, il patron ha ribadito anche come il Napoli sia una società sana che non ha bisogno di fare plusvalenze e non ha avuto bisogno dell'operazione oggetto d'indagine per sistemare i propri conti.