Cosa ha controllato il VAR sul rigore dato all’Atalanta contro la Juve per mano di McKennie

L'Atalanta si è portata in vantaggio nel big match in casa della Juventus grazie a un calcio di rigore realizzato da Retegui, concesso dall'arbitro Sozza – dopo check di conferma del VAR – per un palese fallo di mano in area da parte di Weston McKennie. Si giocava il 27′ del primo tempo, quando un cross su punizione dalla trequarti di de Roon è stato prima ribattuto dalla difesa bianconera – con deviazione anche di Lookman, mentre il pallone usciva dall'area – e poi rimesso al centro da Ederson, trovando a quel punto il rimpallo tra la testa di Djimsiti e il braccio alzato di McKennie.
Sozza, che aveva visuale perfetta e non ostruita, essendo piazzato al limite dell'area, non ha avuto dubbi e ha indicato subito il dischetto. A quel punto il direttore di gara ha atteso che dalla sala VAR gli dessero l'OK per confermare il penalty, dovendo valutare un ulteriore elemento dell'azione, oltre al chiarissimo tocco di mano – in posizione innaturale sopra la spalla, dunque punibile – da parte del centrocampista americano.

È l'ex arbitro e opinionista di DAZN Luca Marelli a spiegare cosa hanno controllato il VAR Di Paolo e l'AVAR Aureliano nella sala di Lissone: "Quello che stanno controllando è in primo luogo la deviazione di Lookman (che aveva toccato la palla sul primo cross, ndr), se è avvenuta col braccio o con la spalla. Se dovesse essere accertato che ha toccato con la spalla, si procederebbe poi a vedere quello che è stato il contatto di braccio di McKennie. Per quanto riguarda il tocco di McKennie è col braccio, lo abbiamo visto, è sopra l'altezza della spalla e pertanto in questa circostanza sappiamo che sostanzialmente automatico il calcio di rigore".
Rigore dunque confermato dopo un paio di minuti di analisi del VAR e trasformato con sicurezza da Retegui, arrivato al gol numero 22 in campionato.