Cosa fa oggi Gonzalo Higuain dopo il ritiro e perché è sparito dal calcio: ha avuto un rigetto
Gonzalo Higuain ha lasciato il mondo del calcio due anni fa, quando giocò l'ultima partita ufficiale con l'Inter Miami. Da allora il Pipita ha scelto di stare lontano dalla luce dei riflettori, dedicarsi a se stesso e alla propria famiglia (che ha messo su con la moglie, Lara Wechsler, diventando papà della piccola Alma nel 2018), conservare stretto riserbo sulla vita privata, cimentarsi in altro che non siano l'orizzonte limitato di un campo di pallone e il caravan-serraglio che vi ruota intorno. Stop, ha chiuso. E ha tirato una riga sopra a quell'esperienza che ha rappresentato un pezzo importante di vita e carriera.
Una frase pronunciata a dicembre scorso, a margine del Conmebol friendly match disputato in occasione della Copa America 2024, spiega bene quale sia il suo stato d'animo oggi e come si senta ormai del tutto estraneo alla dimensione attuale del football. È dal 2019 che i suoi profili social, sia su X (ex Twitter) sia su Instagram, sono silenti: non li usa più, né gli interessa far sapere cosa fa, come vive o semplicemente fornire informazioni utilizzando questi strumenti di comunicazione.
Higuain e la riservatissima nuova vita con moglie e figlia
Il calcio per l'ex attaccante argentino è solo un gioco: "Tutto il resto del contesto, che è tossico, è quello che in qualche modo offusca quanto sia bello giocare a pallone, ecco perché preferisco starne lontano". Magari un domani tornerà a farne parte, sia pure in un veste differente: si vede più nel ruolo di mental coach (e per questo ha iniziato anche a studiare), di colui che grazie all'esperienza diretta personale può dare i giusti consigli a orientarsi in una dimensione che rischia di schiacciarti se non hai spalle abbastanza grosse e filtri che ti aiutano ad arginare la pressione mediatica che ti arriva addosso. E il Pipita, stanco di sentirsi continuamente giudicato, ne sa qualcosa. Al punto da confessarne una sorta di crisi di rigetto. Moglie, figlia e famiglia sono tutto per lui.
"Per 15 anni non ho avuto una vita normale – disse in quei giorni scanditi dal rumore delle scarpette riposte in una scatola assieme ai ricordi (belli e brutti) della avventura da calciatore -. Sentivo di non avere nemmeno il diritto di difendermi dalle persone che mi insultavano o mi attaccavano. Se lo avessi fatto, tutto si sarebbe amplificato. Ho giocato al calcio ai massimi livelli e dovuto chinare la testa quando mi hanno mancato di rispetto. Ora basta, certe cose non le sopporto più".
La sua forma fisica e la tendenza a mettere chili di troppo. Qualche errore di troppo sotto porta con la maglia dell'Argentina (in particolare quel gol divorato al Maracanà nel 2014 nella finale Mondiale con la Germania). La carriera di Higuain è stata spesso costellata di voli e picchiate e improvvise, nulla gli è mai stato perdonato anche suo malgrado. "Es tu colpa! Es tu colpa!" gridò al San Paolo (oggi Maradona) che lo accolse con offese e bordate di fischi perché era passato dal Napoli alla Juventus. Ce l'aveva con il presidente, De Laurentiis, che non aveva detto tutta la verità sul suo trasferimento e sulle promesse che non aveva mantenuto. E, ironia della sorte, da ex ha sempre fatto gol ai partenopei.
Con gli azzurri nel 2016 siglò il record di 36 reti in Serie A in una sola stagione (eguagliato da Ciro Immobile alla Lazio nel 2020). Poi andò a Torino e vi restò fino all’arrivo di Cristiano Ronaldo in bianconero nell’estate 2018. Un paio di anni in prestito e poi salutò per sempre l'Italia rescindendo il contratto. Da calciatore ha vinto per 3 volte lo scudetto con la Juve e prima ancora 3 titoli di Spagna con il Real Madrid, 3 Coppe Italia (2 coi bianconeri, 1 coi partenopei), 1 Coppa e 2 Supercoppa di Spagna (coi blancos), 1 Supercoppa italiana (Napoli), 1 Europa League (Chelsea).
Al River Plate è iniziata la favola bella del bomber, a Miami (compreso un intermezzo poco fortunato al Milan) s'è conclusa con il lieto fine che più si augurava avendo finalmente riassaporato la felicità di giocare al calcio in un ambiente sereno, dove essere semplicemente se stesso.
"Non mi manca nulla dell'andare ad allenarmi e giocare perché posso fare altro, senza il pensiero di non poter andare al mare, di non poter mangiare questo o quello – ha confessato Higuain in una delle ultime interviste –. Adesso voglio apprendere bene la lingua inglese e tutto ciò che può essere utile per curare l'aspetto psicologico dei giocatori, perché ho sofferto in prima persona". Buona vita, Pipita. L'hai meritata sul campo.