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Cosa fa oggi Dario Hubner: “Sono un pensionato, ho pagato un prezzo dopo il ritiro”

Bomber iconico e amatissimo, Dario Hubner racconta cosa fa oggi a quasi 57 anni: “Sono un nonno e un pensionato felice”. Una condizione peraltro che non dipende da lui: “So di avere pagato un prezzo dopo il ritiro”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dici Dario Hubner e pensi a due cose immediatamente: un attaccante potente come un bisonte (non a caso ‘Tatanka' era il suo soprannome, parola che appunto significa bisonte nella lingua Sioux), capace di segnare 234 gol in carriera (di cui 74 in Serie A tra Cesena, Brescia, Piacenza e Ancona), e un calciatore noto per essere un fumatore, cosa di cui non faceva peraltro mistero ("gli altri non si facevano vedere ma mi sembrava ridicolo mettersi dietro l'albero per accendere una sigaretta, a 30 anni non è normale"). Un giocatore adorato dai tifosi delle squadre per cui ha giocato e che oggi si gode quello che ha guadagnato durante la sua lunga carriera: "A quasi 57 anni sono un nonno e un pensionato felice".

Non una condizione che dipende da lui, visto che il bomber di Muggia avrebbe voluto lavorare ancora nel calcio facendo l'allenatore, ma nessuno gli ha voluto dare una possibilità: "Io sono fatto così, dico le cose in faccia, e so di averne pagato il prezzo  dopo il ritiro – spiega a Repubblica – Fossi stato più ruffiano, ora allenerei da qualche parte. Ho seguito tutti i corsi, teoricamente potrei fare il Ct della Nazionale ma non ho richieste perché non ho accettato compromessi, neanche nelle squadre giovanili. Non posso scegliere soltanto quattro giocatori e vedermi imporre gli altri perché sono il figlio dello sponsor, il cugino del procuratore e il nipote del presidente".

Dario Hubner esulta dopo un gol segnato in un Piacenza-Venezia del 2002
Dario Hubner esulta dopo un gol segnato in un Piacenza-Venezia del 2002

Calciatore iconico all'epoca, Darione incredibilmente – rivedendo la sua carriera oggi – non è mai stato convocato in nazionale, pur essendo stato capocannoniere in tutte le categorie in cui ha giocato, con l'apice raggiunto nella stagione 2001-02, quando con la maglia del Piacenza segnò 24 reti (primo a pari merito con Trezeguet), diventando a 35 anni il giocatore più anziano a vincere la classifica marcatori della massima serie, record che poi nel 2015 gli avrebbe tolto il 38enne Luca Toni.

"Io non ho rimpianti. A volte ci penso e dico: ma che carriera ho fatto? Bellissima, impensabile. Poi magari quando diventi capocannoniere del campionato, non dico un Mondiale o un Europeo ma una maglia azzurra, anche in un'amichevole che non conta nulla, forse te la sei anche meritata – dice Hubner al riguardo – Venti anni fa vedevo in Nazionale giocatori fortissimi, adesso ci vanno anche ragazzi con 40 presenze in A e allora dico porca puttana, ho sbagliato tempo".

Hubner oggi ha l'hobby della pesca
Hubner oggi ha l'hobby della pesca

Il Tatanka di oggi sta benissimo anche da disoccupato: "Abito in campagna, a Passarera, un paesino di 350 persone a cinque chilometri da Crema. Piena pianura padana, ci sono gli animali, a 200 metri da me le mucche. A quasi 57 anni sono un nonno e un pensionato felice. Non dico che mi godo la vita perché non vado ogni due mesi in vacanza. Però mi piace pescare con gli amici sull'Adda, andare a funghi e, con la bella stagione, tirar fuori dal garage la moto e organizzare gite: i passi, lo Stelvio, Livigno, una bella mangiata e poi si torna a casa. C'è chi per divertirsi ha bisogno di andare a Las Vegas e chi si accontenta di molto meno".

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