Cosa è successo tra Totti e Spalletti, storia di un rapporto difficile
Amore prima, e odio poi. Quello tra Francesco Totti e Luciano Spalletti è stato un rapporto dai due volti. L'ex calciatore icona e simbolo della Roma, ha trovato inizialmente nel toscano un tecnico a lui congeniale, con il quale ha creato un feeling particolare dentro e fuori dal campo. Qualcosa poi però si è incrinato quando l'allenatore è tornato nella Capitale nella sua seconda esperienza in giallorosso. Retroscena, esclusioni, confronti durissimi negli spogliatoi e dichiarazioni al vetriolo hanno confermato che tra i due la rottura è diventata inevitabile, con Spalletti che a detta di Totti avrebbe contribuito a cacciarlo da "casa sua".
Totti e Spalletti, l'idillio nella prima esperienza dell'allenatore alla Roma
Quando Spalletti è arrivato alla Roma nel 2005, Francesco Totti ha subito esternato la sua approvazione confidando nelle doti del tecnico capace di proporre un calcio divertente. Tra i due si è creata così subito un'alchimia giusta, con il mister che ha utilizzato costantemente il Pupone come prima punta. Il numero 10 dal canto suo ha ripagato la fiducia segnando gol a raffica, come certificato anche dalla conquista della Scarpa d'Oro, e da una serie di perle rimaste memorabili. Non è arrivato lo Scudetto ma i due hanno portato a casa in giallorosso due Coppe Italia e una Supercoppa. Il rapporto si è rivelato fortissimo, anche perché come raccontato da Totti nella sua biografia, Spalletti gli è stato vicino in campo e fuori.
Nel 2006 quando il perno della Roma ha rischiato di saltare i Mondiali, poi vinti, per un infortunio dovuto ad un intervento durissimo di Vanigli, il mister è andato a trovarlo costantemente in ospedale, parlando con lui anche della squadra e della gestione. Nel 2009 i due sono stati costretti a separarsi: rescissione consensuale per il tecnico dopo i primi risultati deludenti della stagione che ha lasciato così un Totti consacratosi come uno dei migliori giocatori e bomber del mondo.
Cosa è successo tra Totti e Spalletti, perché il rapporto si è rovinato
Le strade di Francesco Totti e Luciano Spalletti si sono nuovamente incrociate nel gennaio 2016, quando la Roma ha deciso di puntare sull'ex mister, per sostituire l'esonerato Rudi Garcia. Qualcosa però è cambiato tra i due, e il rapporto di fatto si è incrinato in maniera definitiva. Il numero 10 e bandiera giallorossa, alle prese ormai con la fase finale della sua carriera, ha svelato poi nel suo libro di aver percepito un atteggiamento diverso da parte del suo allenatore. "L’altra volta ti ho permesso tutto, Francesco, ora non più. Devi correre come gli altri, anche se ti chiami Totti", questo il senso del discorso che il tecnico ha fatto al calciatore più rappresentativo, con riferimento in particolare a quanto accaduto nel finale della prima gestione.
A Spalletti in particolare non andavano giù alcuni comportamenti poco professionali, come quando in occasione della vigilia di un Roma-Messina del 27 maggio 2007 (i giallorossi non avevano più niente da chiedere alla stagione), Totti e alcuni compagni rimasero a giocare a carte nella propria stanza fino a tarda notte. Un episodio che diede molto fastidio al mister che chiuse un occhio ma decise di non dimenticare in avvio della sua seconda esperienza.
L'intervista di Totti e l'esclusione da parte di Spalletti
Che il feeling del passato fosse solo un ricordo, lo si è capito subito. Nel febbraio Totti in un'intervista alla Rai, è uscito allo scoperto, in merito anche al poco spazio concessogli dal tecnico: "Mi sento ancora un calciatore e voglio giocare, l'infortunio è alle spalle: sto bene e se sto fuori è solo per scelta tecnica. Spalletti? Con lui buongiorno e buonasera... Speravo che le cose lette sui giornali me le dicesse in faccia, anche se come tecnico lo stimo, penso abbia le carte in regola per rimanere".
L'intervista ha sollevato un polverone a Trigoria, con il mister che ha deciso di escludere il capitano dalla lista dei convocati. Il giocatore dal canto suo ha lasciato il centro sportivo, tornando a casa. Nella biografia svelerà poi i retroscena di quel confronto acceso: "Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di essere insostituibile – le parole di Spalletti che ha sempre smentito di aver cacciato il giocatore, ndr -. Hai sbagliato e adesso vai a casa", con la risposta del Pupone "Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il ca…?. Hai una missione, portala a termine". In occasione del match, vinto poi in scioltezza dai giallorossi, i tifosi sugli spalti intoneranno a più riprese il nome di Totti.
La rissa sfiorata a Bergamo tra Totti e Spalletti
Le cose sono andate ancora peggio ad aprile, in occasione di una sfida tra la Roma e l'Atalanta, con Totti protagonista con il gol in extremis del definitivo 3-3. Nel post-partita i due sono entrati in rotta di collisione, con Spalletti che è tornato ad accusare il capitano per essere rimasto in camera fino a notte fonda con Pjanic e Nainggolan. Rissa sfiorata, stando al racconto dell'ex attaccante: "l mio armadietto è il più lontano dall’ingresso, sono accanto a De Rossi e Florenzi, chinato sulle scarpe che mi sto sfilando. Non mi accorgo dell’improvviso silenzio. Quando rialzo la testa trovo la faccia di Spalletti a un centimetro dalla mia. Mi aspettava. ‘Basta, hai rotto le palle, pretendi ancora di comandare e invece te ne dovresti andare, giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso'. Il tutto gridato a massimo volume. È l’ultimo litigio tra me e Spalletti, nel senso che perdo le staffe anch’io e ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione. Di lì in poi, chiuso”.
L'attacco frontale di Ilary Blasi a Spalletti definito "piccolo uomo"
Totti ha continuato a sfruttare gli spezzoni che Spalletti gli ha concesso, come quando in occasione del match contro il Torino ha ribaltato il risultato nel finale con una storica doppietta. Stuzzicato sul Pupone nel post-partita il tecnico ha però minimizzato sulla sua prestazione sottolineando invece i meriti della squadra. Si va avanti così dunque tra silenzi e professionalità, fino a quando a gettare nuova benzina sul fuoco non ci pensa Ilary Blasi, in un'intervista di fuoco a La Gazzetta dello Sport. Attacco frontale a Spalletti da parte di Lady Totti: "Io di calcio non capisco niente ma è stato surreale. Fantascienza, non ci poteva credere. È stato cacciato da casa sua, questa cosa non si fa – tornando su quanto accaduto prima del Palermo – Io non lo avrei mai fatto, non mi sarei mai permessa una cosa del genere. Francesco chiedeva solo rispetto ed era giusto si poteva essere più delicati e Spalletti sicuramente non lo è stato, non l'ha saputo guidare in un percorso umano. Le persone le giudico anche da questo. Non ha mai chiesto di giocare, si è sempre seduto con umiltà ad aspettare. Non critico la scelta tecnica, critico il comportamento umano e Spalletti è stato un uomo piccolo, punto. Lo subisce".
"Mi hanno cacciato da casa mia": Francesco Totti non dimentica
La stagione 2016-2017 è scivolata via sulla falsariga, tra i tormentoni relativi al futuro di entrambi i protagonisti destinati poi all'addio. Alla fine si è arrivati così all'ultima giornata, con il saluto di Totti alla squadra della sua vita nel match casalingo contro il Genoa. Spalletti gli ha concesso poco meno di 40′ nella ripresa. Lacrime ed emozioni all'Olimpico, per l'ultima del Pupone che proverà poi una nuova da dirigente conclusasi però in malo modo. L'ex bandiera giallorossa ha sempre ribadito l'idea che la dirigenza targata Pallotta, con la complicità di Spalletti (che ha sempre smentito "La Roma sapeva dall’inizio della stagione che non avrei mai firmato il rinnovo del contratto e dunque Totti, senza di me, avrebbe potuto rimanere") abbia fatto il possibile per mandarlo via. Un pensiero confermato nel capitolo "Il secondo tragico Spalletti" del suo libro, e anche nel docufilm "Mi chiamo Francesco Totti" con queste parole: "È stata una cattiveria. Mi hanno cacciato da Trigoria, da casa mia".
Il rapporto tra Totti e Spalletti nella serie TV ‘Speravo de morì prima'
La fase finale della carriera di Francesco Totti è stata "raccontata" in una serie televisiva. "Speravo de morì prima", questo il nome della dramedy targata Sky Original (tratta dal libro "Un Capitano" di Francesco Totti e del giornalista Paolo Condò), racconta infatti l'ultimo anno e mezzo di carriera del numero 10 più famoso della storia della Roma. All'interno della stessa vengono anche ripercorse le tappe dell'ultima controversa fase del rapporto tra il Pupone e Luciano Spalletti, interpretati rispettivamente da Pietro Castellitto e Gianmarco Tognazzi. Una ricostruzione che ha ulteriormente diviso e fatto discutere i tifosi.