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Cosa è successo tra Ancelotti e Maffeo, il “cattivo” del calcio spagnolo domato con classe da Carletto

Nel finale furente di Real Madrid-Maiorca è accaduto di tutto: il tecnico italiano ha rischiato perfino l’aggressione da parte del difensore spagnolo ma lo ha disinnescato alla sua maniera.
A cura di Maurizio De Santis
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Poco c'è mancato che Pablo Maffeo non si scagliasse anche contro Carlo Ancelotti. Dalle immagini si nota come il giocatore venga trattenuto a fatica da un'altra persona, che ne disinnesca l'irruenza frapponendosi tra lui e l'allenatore. Dopo il duello rusticano combattuto con Vinicius, ed essersi difeso senza colpo temere quando i calciatori del Real Madrid hanno aperto la caccia nei suoi confronti, il difensore del Maiorca s'è rivolto a muso duro anche al tecnico.

Nel finale mucho caliente del match di Supercoppa di Spagna è successo di tutto: in quel bailamme di spintoni, insulti, musi digrignati, occhiatacce e pose muscolari c'è stato anche il mancato faccia a faccia tra il calciatore e Carletto, che ha spalle abbastanza larghe e personalità per guardarlo dritto negli occhi, mettergli un braccio intorno al collo e dirgli due paroline. "Non è successo niente… niente – ha minimizzato nel dopo gara Ancelotti -. È stata una partita molto calda da parte di tutti anche se un atteggiamento del genere sarebbe stato meglio evitarlo".

Un'alzata di sopracciglio è stata sufficiente a ‘Carletto' per mettere le cose a posto con classe e forza tranquilla di persuasione, evitare che adrenalina e sangue caldo portassero guai a se stesso, alla squadra per le conseguenze disciplinari rischiose.

L'immagine di quel breve colloquio che sa tanto di paternale e avviene mentre le squadre abbandonano il campo è l'ultima istantanea dello spettacolo picaresco messo in scena dallo stesso Maffeo con i blancos guest star della serata. Sua la prima battuta, quando in un podcast disse che contro di lui Vinicius sarebbe rimasto in piedi al massimo per una decina di secondi. Sua la centralità sul proscenio della semifinale anche quando s'è beccato quel "sei pessimo, ora vai a casa" urlatogli da Vinicius all'acme della rivalità folkloristica che ha coinvolto anche Bellingham fino a sfociare in uno spettacolo virulento.

Non è stato forse lui, Maffeo, il ‘cattivo' del calcio spagnolo, a guadagnarsi i gradi di "fastidioso" assegnatigli da Lionel Messi? E perché avrebbe dovuto temere quelli del Real? "Giocare in questo modo è una mer…", esclamò la Pulce che nel 2017 si ritrovò incollato addosso quel ragazzo del Girona che non gli dette tregua. Il difesore più duro mai affrontato è lui.

Entrate dure, simulazioni, trash talk (parolacce) e provocazioni, ruzzoloni accentuati sui contrasti per ingannare l'arbitro e indurlo al cartellino contro le merengues: anche questo è finito nel corredo accessorio dell'incontro giocato in terra araba. E a un certo punto Ancelotti ha dovuto alzare la voce perché Vinicius junior capisse una buona volta che doveva smetterla e pensare solo a giocare, senza lasciarsi trascinare.

Gliel'aveva raccomandato all'inizio del match di Supercoppa di Spagna contro il Maiorca e, più ancora, nell'intervallo perché sapeva che il brasiliano sarebbe stato preso di mira. Un dato spiega bene l'andazzo: al 54′, dei 6 falli del Real Madrid ben 5 erano stati del sudamericano su Maffeo. "Affrontalo e passalo, non ci cascare", era stato il suggerimento fino a sbottare in maniera palese quando s'è accorto che Vinicius faceva esattamente il gioco dell'avversario: inciampare nelle istigazioni del difensore maiorchino.

"Rapido, continua così! Tocca e muoviti, tocca e muoviti!" è stato il rimbrotto di Ancelotti rivolto a Vinicius che reagiva mulinando gambe e abbozzando finte. "Che cosa ho fatto? Non ho fatto niente…", la replica del calciatore. "Qualcuno glie dovrebbe spoegare che quello che sta vivendo lui – ha ammesso Valdano -, Cristiano Ronaldo l'ha sperimentato prima, Hugo Sánchez l'ha sperimentato prima, Alfredo Di Stéfano l'ha sperimentato prima … Perché loro erano i migliori".

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